Migranti a Ventimiglia: l'incontro Renzi-Hollande un nulla di fatto

I premier Renzi e Hollande si sono incontrati a Expo2015 ma le posizioni su Ventimiglia restano distanti: per sbloccare la situazione dei 150 migranti bloccati al confine tra Italia e Francia si attende il Consiglio europeo del 25 e 26 giugno.   

I 150 migranti da Sudan, Etiopia, Afghanistan, Libia e Siria sono bloccati sugli scogli alla frontiera di Ponte San Luigi dal 17 giugno 2015.


I sorrisi (un po’ forzati) e gli abbracci (un po’ freddini) tra il premier Matteo Renzi e il francese François Hollande sono andati in scena lo scorso 21 giugno a Expo2015: un incontro che avrebbe dovuto sciogliere il nodo su Ventimiglia, sui profughi bloccati alla frontiera di Ponte San Luigi e sui respingimenti, ma che si è rivelato un nulla di fatto. Nemmeno l’ironia di Renzi - “A volte scappa di avere momento di discussione, in un fidanzamento di lungo corso” - ha sciolto la tensione tra i due paesi che si rimbalzano le persone come “merci” che nessuno reclama. Parola di Papa Francesco, uno che in materia la sa lunga visto che i suoi antenati emigrarono dal Piemonte all’Argentina quando il mondo aveva meno regole e più rispetto della vita. Oggi più che merci, le vite sembrano palline da ping pong: la Francia trova i migranti che sono riusciti a scavalcare il confine ormai bloccato e li rimanda in Italia perché è da lì che sono arrivati, dicono le autorità transalpine. La polizia di frontiera italiana controlla i documenti dei migranti rimbalzati in Italia e, se non fanno parte di quelli che veramente dall'Italia sono transitati, li fa tornare oltre frontiera, a Mentone. 

Un andirivieni che alla fine ha stremato soprattutto loro, 150 esseri umani scappati dal Sudan, dall’Etiopia, dalla Siria, dalla Libia e dall’Afghanistan che alla fine sono ancora lì, un po’ appollaiati sugli scogli, un po’ ricoverati nel Centro di prima assistenza di Ventimiglia. Solo i volontari della Croce Rossa si occupano di loro. Se ne vogliono andare tutti, ma non si muove nessuno, se non di notte, alla spicciolata, rischiando la vita. Qualcuno è anche andato a Roma, per chiedere udienza nei Palazzi, raccontano.

No a isterie, no a egoismi” ma “solidarietà e responsabilità” ha preteso Renzi. “L’accordo di Dublino II (dice che spetta al Paese d'ingresso l'onere di esaminare le richieste di asilo dei profughi e di ospitarli nell’attesa che la burocrazia abbia fatto il suo corso, ndr) è quanto di peggio per l’Italia, ma è un accordo e va rispettato” ha promesso a Hollande che nella faccenda ha dimostrato una fermezza nel rispetto delle regole europee che aveva dimenticato nell’autunno scorso, quando Parigi annunciò di non essere in grado di rispettare i parametri dei conti pubblici. Tant’è: la regola, ha continuato Renzi, “dice che il Paese nel quale i migranti arrivano è il Paese che deve gestire la situazione. Noi l’abbiamo fatto in splendida solitudine. Ma l’Europa non è solo un insieme di regole e può farsi carico di un approccio comune in materia di immigrazione, come fa su altri temi”. Insomma, ha precisato Renzi: “Non ci aspettiamo che qualcuno risolva i problemi al posto nostro. Se troveremo un accordo europeo bene, se non ci sarà solidarietà, l’Italia è pronta a piano B e a organizzarsi da sola, come ha già fatto”.

Dal canto suo, Hollande ha ribadito che “i rimpatri vanno fatti con mezzi europei, non spetta all'Italia assumersi da sola questa missione, vanno coinvolti gli altri Paesi”, tanto più che “due principi ci uniscono per affrontare il tema della migrazione: la responsabilità e la solidarietà, ognuno deve fare ciò che gli spetta, e tutti assieme devono operare. Non c'è un fardello che un paese deve portare. Non può essere l'Italia perché è il paese più a sud”.   

Un balletto in punta di piedi per non pestarli a nessuno in attesa del nuovo vertice europeo fissato per il 25 e il 26 giugno quando si parlerà di nuovo d’immigrazione e accoglienza. “Il Consiglio europeo potrà dare una mano per risolvere il problema dell'immigrazione - si è augurato Renzi -. Non è un problema italiano o francese, ma un problema europeo”. Nel fargli eco, Hollande non ha perso l’occasione per mettere i puntini sulle i: "L'Europa è un modo di vivere, e questo modo comprende una visione del mondo, un messaggio universale, ma anche una serie di regole". Regole che nel frattempo vengono rispettate alle lettera, visto che il presidente francese ha spiegato che tanto i controlli, quanto i respingimenti in Italia - con l'eccezione solo dei minorenni -, continueranno.

Regole che in teoria autorizzano il passaggio dei migranti tra gli Stati europei, in pratica lo bloccano in virtù di altre regole che - accusano i francesi - l’Italia non ha rispettato. Regole che quella scogliera di Ponte San Ludovico, diventata il simbolo di una rivolta di pochi uomini, donne e bambini a rappresentanza di molti, troppi altri nel mondo, hanno bisogno di un’applicazione chiara e univoca.

Copyright foto: Olycom
Potrebbe anche interessarti
Il documento intitolato « Migranti a Ventimiglia: l'incontro Renzi-Hollande un nulla di fatto » dal sito Magazine delle donne (magazinedelledonne.it) è reso disponibile sotto i termini della licenza Creative Commons. È possibile copiare, modificare delle copie di questa pagina, nelle condizioni previste dalla licenza, finché questa nota appaia chiaramente.