Anna Tatangelo: se fossi brutta farei più carriera
Anna Tatangelo parla dei primi tempi con Gigi D'Alessio: la mamma non si fidava ma papà ha capito che faceva sul serio. E sul suo futuro professionale: so fare troppe cose, cantare, ballare e presentare, e in più sono bella: è troppo, se fossi brutta lavorerei di più. Mentre cerca una soluzione sogna il Festival di Sanremo.
“Dove cavolo vai con un uomo che ha già una famiglia?”. La domanda è di quelle che una mamma non può non fare, ma che assume tutto un altro impatto se a farla è la mamma di Anna Tatangelo e quell’uomo “che ha già una famiglia” è un tal cantante partenopeo che si chiama Gigi D’Alessio. L’occasione del ricordo di quel momento di molti anni fa è una lunga intervista concessa dalla Tatangelo a Grazia e che inizia dai primi momenti di questa lunga, fortunata, ma a tratti discussa, storia d’amore.
"Lui – racconta Anna - ha detto subito ai miei che le sue intenzioni erano serie" ma a credere che dicesse la verità è stato solo il padre, la mamma invece non si fidava, temeva che lui, l’artista maturo già idolo dalle masse “volesse solo divertirsi - continua la Tatangelo - ma mio padre aveva capito che Gigi faceva sul serio". E, a quanto pare, ha avuto ragione lui.
"Di Gigi mi posso fidare - spiega - e lui mi deve il senso della famiglia: non aveva mai assistito né a un’ecografia, né al momento dell’allattamento…". Mentre, di fronte a una dichiarazione simile, non ci si può non chiedere come possa sentirsi la ex moglie Carmela Barbato che, in vent’anni di matrimonio (dal 1986 al 2006) di figli con Gigi ne ha fatti tre e – di conseguenza – avrà fatto anche un discreto numero di ecografie e allattamenti, la Tatangelo però guarda oltre e ammette il suo desiderio per il futuro.
"Se fossi brutta – conclude - avrei molto più successo. Oggi se sai cantare, ballare, presentare e sei bella, sconcerti e insospettisci la gente. È troppo. Magari mi capitasse di presentare il Festival di Sanremo, saprei come sfruttare l’occasione". Chissà se le capiterà...
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