Missione compiuta: AstroSamantha torna a casa con una caterva di record
Dopo 199 giorni e 18 ore vissuti nello spazio a 400 chilometri da Terra, AstroSamantha torna a casa collezionando esperimenti, record e immagini meravigliose. Ad attenderla, un'Italia che ha scelto Samantha Cristoforetti come modello.
Missione (quasi) compiuta per il capitano Samantha Cristoforetti. Semplicemente “Samantha, per tutti gli italiani” usando le parole di Giorgio Napolitano. I problemi ai motori della Soyuz che si sono accesi inaspettatamente durante un test del sistema radio, spostando leggermente la Stazione Spaziale rispetto all'orbita - non preoccupano (quasi) nessuno. Al momento è confermato: giovedì 11 giugno, dopo quasi 200 giorni vissuti a 400 chilometri dalla Terra, trascorsi a fluttuare, fare esperimenti, postare foto e collezionare record, AstroSamantha - come l’ha conosciuta la rete, che ha viaggiato anche un po’ con lei, grazie alle foto del nostro piccolo grande Pianeta visto da lassù - tornerà con i piedi sulla Terra.
L’aveva lasciata il 24 novembre, aveva 37 anni ed era piena di aspettative; la ritroverà l’11 giugno, a 38 anni compiuti il 26 aprile, piena di conferme. Perché oltre a quelle scientifiche, AstroSamantha è diventata il modello delle giovani donne tra i 18 e i 29: un mezzo miracolo in un Paese alla ricerca di esempi.
I bagagli erano già pronti un mese fa, poi l’incidente al cargo russo Progress ha regalato alla Missione Futura altri giorni tra le stelle. È così che Samantha, prima donna italiana nello spazio, è diventata anche l’astronauta che nello spazio ci è rimasta più a lungo - 199 giorni e 18 ore contro i 166 e 6 di Luca Parmitano -, per più tempo di fila - il record precedente è di Paolo Nespoli, 174 giorni e 9 ore -, prima tra le donne al mondo - battuta Sunita Williams che collezionò 194 giorni e 19 ore – e, superato anche André Kuipers che deteneva il primato con 192 giorni e 21 ore, prima tra gli astronauti dell’Esa. Insomma, son soddisfazioni. Soprattutto considerando il fatto che Futura era la sua prima missione e Samantha, ancora una volta, ha fatto meglio di tutti gli altri battendo anche il record di 198 giorni e 16 ore trascorsi dall’ex Michael Barratt.
Centonovantanove giorni passati a fare esperimenti, alcuni anche analizzando le reazioni del suo corpo in un ambiente di microgravità: dal’11 giugno in poi, se si faranno passi in avanti in medicina e in biologia, in fluidodinamica e con la stampa in 3D, sarà anche un po’ merito suo.
Nei ritagli di tempo l’abbiamo vista fare la doccia con una cannuccia, rincorrere frammenti di unghie durante la manicure da fare attaccata alla griglia di ventilazione, alle prese con sapone da reidratare, spazzolino da denti e dentifricio (“Alcuni alla fine deglutiscono tutto - ha raccontato in un video -, io invece preferisco sputare nell'asciugamano, anche se non è molto elegante”). Ma anche cucinare - riso integrale con pollo alla curcuma ma uno dei suoi piatti preferiti è l’insalata di sgombro, quinoa, gamberi - e dormire (uno dei nove esperimenti della missione ha approfondito proprio i meccanismi fisiologici del sonno).
Ora Samantha è pronta per scattare le ultime foto (ai Caraibi, alle Alpi vestite di neve e della Terra abbracciata dall'acqua) e per darci l’ultima buona notte da lassù. L'aspetta un'Italia orgogliosa, innamorata e grata del suo entusiasmo gentile. E una bella dormita in un letto vero. Buon viaggio AstroSamantha.
Copyright foto: Twitter@AstroSamantha
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