Samantha è tra le stelle: è lei la prima donna italiana in orbita
Dopo un volo di circa sei ore l'astronauta italiana Samantha Cristoforetti è arrivata a bordo della Stazione spaziale internazionale, a 400 chilometri dalla Terra: la missione Futura durerà sei mesi.
"Grazie a tutti del supporto e dell'entusiasmo, è tempo di andare. Ci sentiamo dallo spazio!" ha cinguettato poche ore prima della partenza @AstroSamantha, che altri non è se non Samantha Cristoforetti, la prima astronauta italiana che ha lasciato questo Pianeta per una missione nell'Universo. Per la precisione la missione Futura 42, la seconda di lunga durata dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), che svolgerà insieme ai suoi due compagni di viaggio, il russo Anton Shkaplerov, comandante della navicella Soyuz TMA-15M, e l’americano Terry Virts, ingegnere di bordo. Nei prossimi sei mesi, saranno tutti e tre lassù, a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) a 400 chilometri di altezza, in orbita intorno alla Terra, impegnati in duecento esperimenti.
Il lancio della Soyuz è avvenuto puntuale, alle 22.01 italiane dalla base russa di Baikonur, in Kazakhstan. Ma alla sede dell'Asi, durante l'evento organizzato per salutare la prima donna italiana nello spazio, l'entusiasmo si è manifestato fin da subito: "Samantha è in orbita, dopo una straordinaria attesa e il suo lancio è stato una festa'', ha confermato il ministro per l'Istruzione, l'Università e Ricerca, Stefania Giannini, che ha seguito il lancio. "Oltre ad essere un'eccellente astronauta, Samantha sarà un'ottima ambasciatrice, capace di avvicinare i giovani allo spazio", ha osservato il responsabile del Volo umano dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), Thomas Reiter. "È stata la più grande emozione della mia vita, Altro che Gravity: questo è andare nello spazio", ha commentato raggiante il presidente dell'Asi, Roberto Battiston.
Ad accompagnare virtualmente Samantha Cristoforetti durante le sei ore di viaggio verso le stelle c'erano i suoi tre colleghi italiani dell'Asi, ben piantati a Terra: i veterani Roberto Vittori e Paolo Nespoli, e poi Luca Parmitano, entrato a far parte insieme a lei nel 2009 del corpo astronauti dell'Esa. Sono stati anche loro a contagiarla col loro entusiasmo, raccontandole le loro prime volte in orbita, la sensazione unica di trovarsi improvvisamente in assenza di gravità, le emozioni, il sentirsi divisi fra la necessità di concentrarsi e lo stupore nel vedere per la prima volta la Terra dallo spazio.
Per non parlare dello stupore che deve aver colto Samantha quando Olaf, un pupazzo bianco che fa da mascotte oltre che da segnalatore di microgravità ha iniziato a galleggiare nell'abitacolo. Dopo aver guidato le operazioni di attracco della Soyuz, la capitano pilota dell'aeronautica Sam, ha preceduto i compagni a bordo dell'ISS dove, ad accoglierla, c'erano il comandante Barry Wilmore della Nasa e i cosmonauti Yelena Serova e Alexander Samokutyaev della Roscosmos.
"È andato tutto benissimo. Lo spazio è più bello di come lo avevo sognato fin da bambina. Vedere la prima alba dall'Iss mi ha tolto il fiato: il colore del sole è meraviglioso" ha raccontato Sam alla mamma durante il suo primo collegamento dalla Stazione spaziale internazionale. Quello in cui per la prima volta, Samantha, ha visto da vicino anche il suo sogno realizzato.
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