Rosa Criscuolo e la video-risposta: "Ma andate affanculo"
"Candidata improbabile"? Rosa Criscuolo risponde: "Ma andate a fanculo". L'attuale capolista di Centro Democratico, a sostegno di Vincenzo De Luca (Pd) alle prossime elezioni regionali in Campania, esprime la sua con un video su Facebook.
Rosa di nome ma non di fatto. O per lo meno non nel linguaggio. Rosa Criscuolo - anche detta Rosa ribelle - , di sicuro non ha spine sulla lingua. E a tutti quelli che hanno definito “improbabile” la sua candidatura alle prossime regionali in Campania nelle vesti di capolista di Centro Democratico, a sostegno di Vincenzo De Luca (Pd) risponde con un video postato sulla sua pagina Facebook: “Ma andate a fanculo”.
“Cioè, ve lo dico proprio tranquillamente - intima alla web cam, caso mai non fosse stata abbastanza chiara -: Chi dice che io sono un impresentabile deve-andare-a-fancuulo. Cioè, ve lo dico proprio in faccia”. Fa una pausa ad effetto, un’espressione indecifrabile, di una che non sa bene che parte sta recitando, se quella dell’arrabbiata o che cosa e poi argomenta: “È inutile che ci mettiamo a fare i comunicati, gli articoli e le cose. Voi siete gente che vi dovete vergognare di stare al mondo. Se vi consentite di dire qualcosa a me o se volete fare lezioni di moralità a me. Ladri matricolati. Siete dei ladri matricolati! Avete ucciso il futuro della mia generazione in Campania. Ci avete rubato il lavoro, ci avete rubato le case, ci avete ucciso le famiglie. E chiamate impresentabile me? Ma andate a fare nel culo come state!”.
Ora, volendo sorvolare sulla scelta dei (discutibili) termini scelti e sulla prosa che di certo non rimarrà negli annali della retorica politica, per chi se lo fosse perso, Rosa Criscuolo, la Rosa Ribelle, ha fatto parlare di sé nella primavera del 2014, quando fu ribattezzata dalla stampa la Dama Bianca. Lei che fu l’ultima a cenare con l’ex ministro Claudio Scajola prima che la Dia lo arrestasse per aver agevolato la latitanza verso il Libano dell'ex deputato Amedeo Matacena, un condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa.
Tant’è. Lo sfogone dell’avvocato matrimonialista 35enne, nata e cresciuta a Napoli “in una famiglia umile”, che si professa ribelle “fiore che cresce in Campania alle falde del Vesuvio”, che posta le foto dei matrimoni omosessuali e vuole rappresentare “il cuore delle donne che fanno del coraggio e l'indipendenza il loro mandato elettorale” in realtà è garantista fin nel midollo. Per chi se lo fosse perso, Rosa ha difeso (anche) Nicola Cosentino - ex coordinatore Pdl in Campania, ora in carcere, accusato di collusione con la camorra - fino all’indifendibilità. Uno che il futuro l'ha rubato per davvero.
Insomma, la Rosa Ribelle, più che “impresentabile” sembra improbabile. Tanto più che dietro alla decisione di candidarsi con Vincenzo De Luca, il sindaco decaduto di Salerno, c'è il seguente ragionamento: “Non mi voglio candidare con Caldoro e nella coalizione in cui ci sono i Cesaro. Insomma mi candido con De Luca per esclusione”, aveva dichiarato la Rosa Ribelle Criscuolo, membro del comitato nazionale dei radicali, all’indomani della candidatura. Lei, che dopo essere finita su tutti i giornali dopo l’arresto di Scajola si lamentava: “mi hanno fatto diventare la Candy Candy di Forza Italia”. Lei, che a forza di collezionare nomignoli non sa più chi è, ma che cosa rispondere a chi la mette in discussione sì: “Ma andate a fare nel culo come state!”. La parola agli elettori.
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