Turchia: la voce di Mutlu incanta al talent ma il clan le spara alla testa
Turchia: Mutlu Kaya, 19 anni, partecipa al talent show televisivo e incanta il pubblico con la sua voce. Ora lotta tra la vita e la morte dopo che, secondo le prime ricostruzioni, un membro del clan della sua famiglia le avrebbe sparato alla testa. A sostenere anche la popolare cantante Sibel Can.
Diciannove anni, lunghi capelli neri, occhi azzurri, una voce soave e un sogno nel cassetto: diventare una cantante. Mutlu Kaya ci ha provato, ha partecipato a Sesi Cok Guzel (Suona molto bene) - un talent molto simile al nostro Italia's Got Talent - e ci è riuscita. Ha incantato il pubblico con il brano Heveslik Eyledim del cantante folk Musa Eroglu ma non il clan della sua famiglia, che le ha sparato alla testa. Siamo in Turchia, il Paese straziato tra chi vuole la modernità e chi difende le tradizioni, tra chi non dimentica il passato laico e chi si sottomette ai costumi irrigiditi dalla guida di ispirazione islamica del presidente Erdogan.
Un paese dove il delitto d’onore uccide troppo spesso: ora Mutlu sta lottando tra la vita e la morte. Un destino che sospettava avrebbe bussato alla sua porta, ma che non le ha impedito di esibirsi in tv sotto lo sguardo preoccupato della madre che, velata, era stata inquadrata dalle telecamere poco prima che la figlia iniziasse a cantare. E poco dopo la fine, piegata in due, in lacrime, più di paura che di felicità, forse suggerite dall’angoscia di quella terribile sorte che sospettava per Mutlu.
Secondo le prime ricostruzioni la tragedia è avvenuta mentre Mutlu provava le sue canzoni, in casa, nel distretto di Ergani, la zona della conservatrice provincia di Diyarbakir, nel sud-est della Turchia. Il presunto omicida si sarebbe introdotto nel giardino di casa e avrebbe mirato alla testa di quella ragazza colpevole, ai suoi occhi, di aver disonorato il clan per essersi esibita in tv, per di più con le spalle nude.
E pensare che Mutlu è brava, per davvero. Tanto che Sibel Can, una delle più note artiste folk della Turchia era andata a cercarla nella mensa scolastica dove la giovane lavorava per convincerla a partecipare alle preselezioni e, sicura che le avrebbe passate, a entrare nel suo team per concorrere al talent. Alla fine Mutlu aveva accettato, lusingata. Salvo chiedere aiuto alla produzione del programma, pochi giorni dopo l’esibizione, in seguito alle minacce ricevute: "Quando hanno saputo che avrei aderito al programma - hanno rivelato fonti dello show televisivo al quotidiano Posta -, mi hanno detto che mi avrebbero ucciso".
"Ora voglio solo che Mutlu stia bene, nient'altro" ha dichiarato il papà di Mutlu, Mehmet Kaya, invocando "aiuto da Sibel Can, lei è come una madre per Mutlu". Dal canto suo l’artista ha affidato a Instagram il suo dolore e sdegno: "La mia bella e felice Mutlu, come hanno potuto farti del male? Sono molto triste".
Mentre Mutlu lotta per vivere e la Polizia ha arrestato un sospettato, il Paese fa i conti con troppi delitti che non dovrebbero esistere più ma che, secondo la piattaforma Stop Women Homicides, nel 2014 hanno ucciso 294 donne, nel 47% dei casi per aver voluto prendere decisioni in modo indipendente. Come Mutlu, che aveva tutte le carte per realizzare il suo sogno.
Copyright foto: Instagram@Sibel Can
Il documento intitolato « Turchia: la voce di Mutlu incanta al talent ma il clan le spara alla testa » dal sito Magazine delle donne (magazinedelledonne.it) è reso disponibile sotto i termini della licenza Creative Commons. È possibile copiare, modificare delle copie di questa pagina, nelle condizioni previste dalla licenza, finché questa nota appaia chiaramente.