Cumino, litchi, quinoa: i "super cibi" che da lontano (ci portano) lontano
Dal cumino al taro alla quinoa, dai litchi all'amaranto, dall'alga spirulina al karkadè ecco i super cibi che arrivano da lontano, sono poveri di grassi, ricchi di vitamine, ferro, calcio, Omega3, e ci portano lontano.
Siamo tanti, nel mondo. Più di sette miliardi di persone che nel 2050 diventeranno nove, crescendo di più nei paesi emergenti e nelle grandi città. Una popolazione da sfamare e una produzione che, secondo le stime dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao) dovrà aumentare del 70%. Un tema che l'Expo2015, al motto di "Nutrire il Pianeta - Energia per la vita" scandaglia da tutti i punti di vista, attraverso le proposte dei paesi che, riuniti nell'ombelico del mondo che per l'occasione si è spostato a Milano, si sottopongono a vicenda, alla ricerca di un modo etico e sostenibile per alimentare gli abitanti senza affamare la Terra che abitano. Cercando vie alternative, scoprendo nuove risorse che alla spicciolata, conquisteranno anche i nostri palati.
Insetti a parte, per cui ancora bisogna aggiornare la legislazione in materia, la natura offre centinaia di frutti, semi, alghe, tuberi e radici capaci di apportare all'uomo le giuste calorie, le vitamine, le proteine, le sostanze minerali e gli antiradicali di cui ha bisogno per stare bene e invecchiare meglio. Perché innovare, sempre di più, fa rima con riscoprire.
Fino a dieci anni fa chi aveva mai sentito parlare della quinoa e dell'amaranto? Noti da migliaia di anni in Centro e Sud America, oggi è facile reperire l'una quanto l'altro, soprattutto grazie al fatto che sono entrambi privi di glutine e ricchi di proteine. Per non parlare del taro - il tubero del Pacifico che, rispetto alle patate delle nostre tavole, contiene più amido, vitamina A e C - e dello yacon, il tubero della Cordigliera andina simile al topinambur con in più un importante effetto probiotico che in Europa, però, sta ancora aspettando la legazione in materia e si può assaggiare solo sotto forma di sciroppo.
E ancora: sapevate che la stevia, originaria delle regioni tra Brasile e Paraguay, è 300 volte più dolcificante del saccarosio ma privo di calorie? E che i semi di chia, che già gli Aztechi cucinavano nei secoli addietro, sono ricchi di acidi grassi Omega3? I benefici del cumino sono noti dall'Africa all'India passando per il Medio Oriente; quelli antiossidante del karkadè, l'estratto dai fiori essiccati di Hibiscus sabdariffa, iniziano a spopolare anche nel mondo occidentale.
All'alga spirulina, invece, va la palma di "super cibo" del XXI secolo in virtù del fatto che è un vero e proprio concentrato di tutto ciò che serve per una corretta alimentazione: dalle proteine alle vitamine, dai minerali agli acidi grassi essenziali. Pensate a qualcosa e l'alga dei laghi d'acqua dolce ce l'ha.
Ci sono poi i litchi, le “ciliegie della Cina” che si coltivano anche in Sicilia e Calabria dalla polpa succosa e al delicato sapore che ricorda un po' la fragola, un po' l'uva moscata. Se non l'avete ancora fatto, la prossima volta che li vedete tra gli altri frutti prendeteli e provateli: ne bastano 9 al giorno per soddisfare il bisogno giornaliero di vitamina C (ne contengono più degli agrumi), sono poco calorici, privi di grassi saturi e colesterolo ma ricchi di fibra alimentare. Non vi basta? Sono digestivi, antinfiammatori, e contengono gran quantità di potassio e magnesio, una benedizione per il cuore e l’apparato circolatorio. E ancora: nelle ciliegie della Cina si trova anche l’oligonolo, un polifenolo dal forte potere antiossidante, perfetto per contrastare i radicali liberi e pure il virus dell’influenza (fateci caso: in giro ci sono decine di preparati che lo contengono).
Insomma, la rimonta dei super cibi che arrivano da lontano e lontano ci porteranno è appena cominciata: siete tutti invitati all'assaggio.
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Amaranto
I vegani, i vegetariani e i celiaci, con grande probabilità sapranno già di che cosa si tratta. Tutti gli altri, invece, forse penseranno al colore che deriva dalla parola greca "amarantos", letteralmente che non appassisce. L'amaranto è una pianta rossa, da migliaia di anni nota e utilizzata per l'alimentazione in Centro e Sud America, uno dei capisaldi della cucina Azteca e Incas.
È uno pseudo cereale, quindi una valida alternativa ai tradizionali, inoltre, ricco di lisina, l’amaranto assicura all’organismo il giusto apporto di ferro, calcio, fosforo e magnesio. Privo di glutine e ricco di proteine ma anche di vitamine dei gruppi B e C è un ottimo alleato dell’intestino, del colon e del sistema immunitario.
Non l'avete ancora provato? Datevi da fare, i suoi chicchi si possono cucinare in mille modi, dalle insalate ai risotti, dagli sformati ai biscotti, scoprirete un mondo nuovo.
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Alga spirulina
Ecco a voi il "super alimento" del XXI secolo. La microalga di colore verde-azzurro che cresce nei laghi artificiali del Messico e della Cina, è presente in più di un integratore naturale dall'effetto depurativo e disintossicante, è ricca di proteine, aminoacidi essenziali, minerali - ferro, calcio, magnesio, potassio e selenio -, vitamine A, B, C ed E, e di acidi grassi essenziali mono e polinsaturi, con prevalenza degli omega-6 rispetto agli omega-3 ed elevate quantità di acido gamma linolenico.
Tradotto: una manna per tenere a bada il colesterolo (ma anche per normalizzarne i livelli), contribuire alla formazione delle guaine che rivestono i nervi, ottimizzare il sistema immunitario e, grazie agli antiossidanti, per contrastare i radicali liberi responsabili dei processi d'invecchiamento. Siete pronti per assaggiarlo come condimento di un piatto di pasta, o impastato nei biscotti? Via!
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Semi di Chia
Ancora una volta, le civiltà precolombiane la sapevano lunga: i semi di chia, molto diffusi in Centro e Sud America, sono i nuovi arrivati nella Vecchia Europa. In commercio dall’ottobre del 2009, hanno proprietà nutrizionali di massimo rispetto: ricchi di calcio (5 volte più del latte), di vitamina C, di ferro e potassio e di acidi grassi essenziali omega3 e omega6 aiutano a controllare il livello degli zuccheri e del colesterolo nel sangue e sono un toccasana dell'apparato cardiovascolare.
Si sposano benissimo con i sapori dolci - sono buonissimi abbinati alla frutta, o nelle torte - e si conservano a lungo. Che cosa state aspettando? Anche il vostro intestino vi ringrazierà!
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Karkadè
Più diffuso e noto all’Occidente dei suoi colleghi, il karkadè - noto anche come tè dell'Abissinia - si ottiene facendo essiccare i fiori dell’Hibiscus sabdariffa (l’ibisco) e si gusta sottoforma di infuso.
Di colore rosso intenso, la bevanda ha proprietà digestive, antisettiche delle vie urinarie, contribuisce all’eliminazione delle scorie, è un alleato della circolazione e aiuta a proteggere i vasi sanguigni. Secondo uno studio della Tufts University di Medford, basterebbero 3 tazze al giorno per contribuire alla riduzione della pressione sanguigna.
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Quinoa
Priva di glutine, la quinoa è uno pseudo cereale originaria del Sud America: gli Inca la reputavano “la madre di tutti i cereali”. Oggi i nutrizionisti l’hanno ammessa nella gamma dei super cibi in virtù della sua quantità elevata di vitamina E, C, e B2, proteine, amminoacidi, fibre, sali minerali - ferro, magnesio, fosforo e calcio - e i preziosissimi flavonoidi, gli antiossidanti vegetali che combattono i radicali liberi.
Molto nutriente e adatta nelle diete ipocaloriche per l’elevato potere saziante, la quinoa si rivela un ottimo alleato dell’apparato cardiocircolatorio, dello stomaco - riduce infatti l’acidità gastrica - e anche nella prevenzione delle emicranie.
Da sapere: prima di essere consumata va lasciata in ammollo per permettere l’eliminazione della saponina, sostanza che potrebbe rivelarsi tossica.
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Cumino
Dal Nord Africa, all'India passando per il Medio Oriente, i semi di cumino sono tra i padroni dei sapori della cucina. Lo ritroviamo tra le spezie del curry e in quelle del garam masala indiano. In Europa è più diffusa la variante nota come “cumino dei prati” o “cumino tedesco” dal sapore più delicato.
Le sue proprietà sono note fin dai tempi dall'Ayurveda, la tradizionale medicina indiana, che oggi trova riscontri nella moderna scienza alimentare. Ricco di ferro e di antiossidanti, è un alleato del sistema immunitario, della digestione - oltre ad essere un buon rimedio contro gonfiori e coliche addominali -, in caso di diabete, e per la riduzione di colesterolo e trigliceridi, oltre che utile per combattere l'osteoporosi.
L’uso più noto è quello a fine pasto, sottoforma di tisana o da masticare, ma si sposa bene anche con le verdure, i sottaceti, i formaggi, i legumi e la carne.
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Taro
Bollito, grigliato o fritto nell'olio il taro (anche se la corretta dizione è la taro, dal nome di origine polinesiana) è simile alle nostre patate ma contiene più calcio e ferro. Originario del Pacifico, è inoltre ricco di proteine vegetali, vitamine del gruppo B e di potassio oltre ad essere un'importante fonte di amidi rispetto a tutti gli altri vegetali, anche per la dimensione stessa dei granuli di amido, 10 volte inferiori a quelli della patata, che ne migliorano la cottura e la digeribilità rispetto alle patate a cui siamo abituati.
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Stevia
Il dibattito intorno alla stevia, la pianta originaria delle regioni al confine tra Brasile e Paraguay, è acceso da anni. Tra chi la osanna come il dolcificante più potente del mondo (il suo potere è 300 volte superiore al saccarosio) privo di calorie e chi lo mette in croce additandogli rischi cancerogeni (che in realtà derivano dai prodotti che non sono a base di stevia naturale al 100% ma da foglie sottoposte a processi di lavorazione che ne alterano le proprietà), il suo consumo (autorizzato dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare nel 2011 che ha escluso qualsiasi deriva cancerogena) è ormai diffuso su larga scala sia per dolcificare bevande, sia per la preparazione di dolci.
L’importante è leggere con attenzione l’etichetta, assicurandosi che non siano presenti inulina, silice, maltodestrine e altri elementi che non sono naturali. In conclusione, la stevia è un’ottima alternativa allo zucchero - soprattutto per chi soffre d’ipertensione e diabete, l’importante (come d’altra parte con lo zucchero tradizionale) è non esagerare in quantità.
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Yacon
Cresce sulla Cordigliera andina, assomiglia ai nostri topinambur, ha un sapore dolce, poche calorie e molto potassio, è un tubero e la sua radice è composta da acqua e oligofruttani, sostanze che incrementano lo sviluppo dei batteri intestinali benefici.
Stiamo parlando dello yacon, che in Sud America è uno dei piatti forti della cucina (dalla Colombia all'Argentina), ma in Europa, per lo meno al momento, non si può ancora gustare a causa delle norme vigenti non ancora aggiornate in materia.
Per ora, tutto quello che dello yacon arriva in Italia è lo sciroppo, noto per le sue proprietà in grado di regolare la glicemia, ridurre i trigliceridi e il colesterolo, favorire la digestione e l’assimilazione di calcio, fosforo e magnesio aiutando così il mantenimento delle ossa, combattere i radicali liberi grazie agli antiossidanti, in particolare i polifenoli, senza dimenticare che aiuta anche a tenere sotto controllo il peso.
Per tutti gli altri usi in cucina, non resta che attendere.
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