Martedì 5 maggio: sciopero della scuola in tutta Italia
Martedì 5 maggio sciopero della scuola in tutta Italia con le manifestazioni tra Milano e Palermo organizzate dai cinque sindacati più rappresentativi contro il disegno di legge "La buona scuola". Flc-Cgil avverte: il dirigente scolastico è tenuto a informare le famiglie sullo svolgimento delle lezioni con almeno 5 giorni di preavviso ma la scuola non deve garantire un servizio minimo.
Centinaia di scuole chiuse e lezioni a singhiozzo, dalle elementari ai licei, per il maxi sciopero della scuola previsto per il 5 di maggio, nato per manifestare contro il disegno di legge “La buona scuola”. Da Milano a Palermo scenderanno in piazza, per la prima volta dal 2007, tutti i cinque sindacati più rappresentativi: Flc-Cgil, Cis e Uil Scuola, Snals, Gilda e Cobas con ovvie e inevitabili conseguenze sulle lezioni in classe e sulla viabilità cittadina.
Nelle strade e nelle piazze non mancheranno cortei e, in molti casi, le porte delle scuole saranno serrate. L’inizio delle proteste è fissato già per lunedì 4 maggio con il #SelfieMob organizzato da quel popolo dei lumini che ha già scosso l’Italia lo scorso 23 aprile portando, grazie alla rete e ai social network, in oltre 120 città professori e maestri con abiti a lutto e luminarie cimiteriali.
Mercoledì 5 maggio continueranno le proteste durante tutta la giornata: al Nord il centro nevralgico della manifestazioni sarà la Milano dell’Esposizione Universale, al centro l’incontro principale si svolgerà a Roma mentre, scendendo a Sud, i principali cortei si svolgeranno a Bari e Palermo. Tutto, comunque, lascia intendere che i movimenti saranno un po’ ovunque con e senza la partecipazione delle rappresentanze sindacali che, per esempio, non saranno coinvolte nel flash mob (previsto per mezzogiorno) che porterà in 53 piazze d’Italia i docenti che manifesteranno il loro dissenso liberando in aria centinaia e centinaia di palloncini colorati.
Ma che cosa dovranno aspettarsi, in concreto, i genitori che accompagneranno i figli a scuola? Lo spiega la nota di Flc-Cgil che ricorda l’obbligo del dirigente scolastico di “comunicare alle famiglie, almeno 5 giorni prima, le modalità di funzionamento della scuola nel giorno dello sciopero” ma sottolinea anche che “la scuola, a differenza di altri servizi pubblici, non deve garantire servizi minimi, se non in casi rarissimi” e dunque in caso di massiccia partecipazione (anche all’ultimo momento) allo sciopero le lezioni non si svolgeranno.
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