Spoof, la parodia della perfezione

Si chiama Spoof, che tradotto in italiano significa “parodia”, il progetto della beauty stylist Nathalie Croquet che inneggia alla bellezza naturale, ironizzando sugli stereotipi attuali.

Spoof è il progetto -parodia di Nathalie Croquet che mette a confronto la bellezza perfetta e quella naturale.


Una campagna pubblicitaria famosa, una modella e una donna normale a confronto nelle medesime pose e abiti. Questa l’idea alla base di Spoof, il progetto-parodia che fa parlare di sé. La beauty Stylist Nathalie Croquet con l’aiuto del fotografo Daniel Schweizer ha interpretato un messaggio sensibilizzatore nei confronti della bellezza al naturale, troppo spesso offuscata dagli artefici di trucchi e parrucchi.

Tutto è uguale alle più famose campagne pubblicitarie: location, abiti, make-up, accessori, tutto tranne la modella: a posare, infatti, per l’obiettivo di Schweizer, solo una donna normale con difetti normali, chili in più e rughe comprese. Altro che Carla Boscono per Givenchy, Gisele Bundchen per Sonia Rykiel e ancora le perfette testimonial di Lancôme e Isabel Marant, quella rappresentata dalla Croquet è la ragazza della porta accanto.

Il progetto ha avuto subito un forte impatto mediatico grazie al mezzo con cui è stato pensato: l’ironia. Sembra infatti una parodia sarcastica e anche un po’ cattivella della normalità, ma in realtà ne rappresenta la sua esaltazione. La condanna, al contrario, è alla bellezza artefatta con cui si standardizza un canone totalmente irreale: la perfezione. Il tutto condito con una buona dose d'umorismo che ha reso il progetto un fenomeno virale.

A stupirsi del successo è la stessa Nathalie Croquet che racconta: “L’idea mi è venuta quando mi sono resa conto che per spiegare alla mia squadra di fotografi, truccatori, parrucchieri, quello che avevo in mente per i servizi fotografici, ricreavo sempre degli autoritratti. Questo ci ha sempre fatto molto ridere. Così l’idea è nata da sé. Paradossalmente questo potrebbe essere interpretato come scherno o sarcasmo, invece è un tributo. Non vuole essere né un plagio, né discorso critico, ma è un qualcosa di divertente che ho creato durante una pausa giocosa del mio lavoro. Qualcosa di divertente che è stato poi interpretato con una profondità che non ci aspettavamo. Oltre alle risate la riflessione ci sta sempre”. 

Un gioco che si è trasformato presto in un messaggio importante: la bellezza non è nella perfezione ma è nella donna stessa e nella sua normalità.

Copyright foto: Facebook/Nathalie Croquet
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