Età ossea: come misurarla e perché
Come è possibile stimare l’età ossea e a che scopo è bene misurarla? Ecco il punto sulla condotta da tenere quando l’età ossea risulta superiore o inferiore all’età reale.
Definizione
La stima dell’età ossea consente di valutare lo sviluppo e la crescita di un bambino grazie ad una radiografia, generalmente del polso e della mano. Essa viene ottenuta osservando il degrado di maturazione dello scheletro, con un margine di errore di due, tre anni.
Misurazione dell'età ossea
La stima del’età ossea non è sufficiente a stabilire una diagnosi. Essa non può indicare che un esame clinico completo atto a stabilire situazioni ben precise che riguardano il bambino o l’adolescente. L’evoluzione dell’età ossea può essere richiesta in un contesto inerente ad anomalie che riguardano lo sviluppo: crescita avanzata o ritardo della crescita. La misurazione dell’età ossea consente di diagnosticare un’anomali dello sviluppo pubertario avanzato o ritardato.
Età ossea superiore o inferiore all’età reale
L’età ossea deve essere confrontata ad altri dati per poter ottenere delle indicazioni sulla crescita e la pubertà, tra cui: età civile e statura dell’individuo. In linea generale, un’età ossea inferiore all’età civile offre una situazione di crescita più ampia, al contrario di un’età ossea superiore o uguale all’età civile che può segnalare una statura piccola in età adulta. Queste indicazioni restano delle stime e se rilevano un ritardo importante tra l’età ossea e quella civile possono mettere in evidenza eventuali ritardi della crescita. In funzione all’analisi dell’età ossea e ai risultati di altri esami, il medico potrà prescrivere un trattamento adatto o orientato verso uno specialista in patologie ormonali, endocrinologo.
Tecniche di misurazione dell’età ossea
La misura dell’età ossea è effettuata sottoponendo il soggetto a radiografia della mano e del polso sinistro successivamente comparato a radiografie di riferimento atte a determinare il livello di maturazione dello scheletro (metodo Greulich e Pyle). I metodi per misurare l’età ossea sono diversi metodo di Lefebvre e Koifman detto anche metodo quantitativo e cronico che consiste nel contare diversi punti di ossificazione sull’insieme dello scheletro e delle articolazioni, senza tener conto dell’aspetto morfologico. Mentre, ottenuto da un’analisi del bacino il test di Risser è piuttosto utilizzato per valutare la maturità ossea ai fini della crescita in un contesto in cui è presente una scoliosi. Da ricordare anche le tabelle comparative del metodo Fels, detto anche metodo TW2.