Pasti sostitutivi: fanno bene o fanno male?
I sostituti del pasto per dimagrire funzionano? Sono una sana abitudine o no? Sono il risultato di una manovra commerciale? Proviamo a rispondere.
“Vieni a pranzo con noi?”. “No grazie, ho la barretta”. In ufficio, nella vita di tutti i giorni, molte donne scelgono di mettersi a dieta con pasti sostitutivi, ovvero sostituendo un pranzo (che potrebbe essere, basta sceglierlo, sano ed equilibrato) con barrette proteiche per dimagrire. Una tendenza avversata da molti medici che mettono in guardia dalla fallacità delle promesse di questi prodotti dimagranti e dalla conseguente pigrizia che generano nelle abitudini alimentari di una persona.
Pasti sostitutivi per dimagrire
Che cosa sono i pasti sostitutivi dietetici? Sono integratori alimentari studiati appositamente dal punto di vista della composizione per sostituire i pasti tradizionali della dieta quotidiana. Si possono reperire sotto forma di polveri, soluzioni, barrette, biscotti e snack. Fondamentalmente lo scopo degli integratori sostitutivi del pasto è quello di favorire il dimagrimento ottemperando, al tempo stesso e parzialmente, al fabbisogno energico e nutrizionale richiesto dall’organismo. Il fatto però di essere prodotti standardizzati fa sì che assicurano un apporto calorico e di nutrienti fisso e quindi non garante della copertura specifica che varia da persona a persona. Realizzati con ingredienti sazianti in grado di incrementare il volume gastrico (mucillaggini e fibre), illusoriamente regalano a chi vi ricorre un senso di pienezza (non sazietà), grazie all’effetto volumizzante, e che però presto scompare.
Perché il successo del sostituto del pasto
Oggetto di controversie tra la legge del mercato e la scienza, il pubblico è vittima della falsa informazione e, purtroppo, in commercio si trovano molto prodotti che non permettono di fare chiarezza ingannando il consumatore. Tuttavia la gente il compra per diverse ragioni: la comodità in primis, grazie a confezioni pronte all’uso e monodose, la conseguente facile trasportabilità e l’elevata conservabilità e la rapidità del consumo, ma non va sottovalutato il fattore “pigrizia”: mettersi a dieta rispettando un regime richiede un impegno psicologico e fisico. È molto più facile “risolvere” il problema del prepararsi qualcosa da sé, scegliere un cibo più salutare rispetto ad un altro sapendosi trattenere che non avere a portata di mano beveroni, frullati e centrifugati sostitutivi del pasto o barrette, che non richiedono neanche un’attenzione specifica sull’atto stesso del “mangiare” come attività ma affiancano spesso le attività di lavoro, rendendo la nutrizione un fatto puramente necessario e privo del piacere del gusto.
Pro e contro dei pasti sostitutivi dimagranti
Ogni prodotto varia a seconda delle marche e di come viene realizzato. In linea generale si possono individuare alcuni pro dei pasti sostitutivi proteici nel fatto che permettono ad una persona di ottimizzare il calo ponderale della dieta ipocalorica, apportano amminoacidi essenziali e aumentano le proteine nel caso di diete sbilanciate (ad esempio quelle vegane), hanno un indice glicemico moderato e hanno un buon equilibrio di fibre. Di contro gli aspetti critici sono significativamente importanti: come già detto, la non specificità degli apporti calorici e nutrizionali, la diseducazione alimentare che ne consegue rinunciando agli alimenti naturali con surrogati, l’aumento delle proteine (nel caso di diete iperproteiche).
Dimagrire con pasti sostitutivi: vero o falso?
L’aspetto forse più importante da sottolineare è dato dall’impossibilità di definire il reale contributo al dimagrimento con i pasti sostitutivi. La perdita di peso è, infatti, più facilmente spiegata dal minor apporto calorico previsto dalle quantità contenute nelle singole confezioni che spesso incentivano ad un’intensa attività fisica. Una dieta ipocalorica abbinata al movimento farà sempre dimagrire, indipendentemente dal fatto che si tratti di alimenti tradizionali o di pasti sostitutivi.
Pasto sostitutivo, sì o no?
Un pasto sostitutivo proteico andrebbe consumato in alternativa a non più di uno dei tre pasti principali che scandiscono la giornata. Se un sostitutivo del pasto può rappresentare un compromesso “accettabile” in un tipo di alimentazione ipocalorica per soggetti in sovrappeso o obesi che hanno difficoltà a controllarsi per via di uno stile di vita disordinato, non è, invece, giustificabile nel regime alimentare di una persona sana. Consumare pasti sostitutivi è, quindi, un’abitudine alimentare scorretta e, nel caso in cui vi si debba ricorrere, è bene consultarsi con un medico e individuare quali sono i migliori pasti sostitutivi sul mercato, informandosi sui nutrienti che contengono rispetto alle regolamentazioni previste a livello europeo.