Ayşe Deniz Karacagil: Cappuccio Rosso è morta, l’addio di Zerocalcare
ZeroCalcare posta il commiato a Ayşe Deniz Karacagil, nome di battaglia Cappuccio Rosso, la 20enne turca che combatteva l'Isis ritratta in Kobane Calling.
Ayşe Deniz Karacagil, nome di battaglia Cappuccio Rosso, è morta “sul fronte di Raqqa contro i miliziani di Daesh”. La notizia, non confermata da fonti ufficiali, rimbalza sui social da martedì 30 maggio. La sera del 31 compare anche sulla pagina Facebook di ZeroCalcare, al secolo Michele Rech, il fumettista italiano che nel suo Kobane Calling aveva ritratto la combattente della Ypj, la milizia curda tutta al femminile che, dal 2012, combatte l’Isis nel nord della Siria. La stessa milizia di cui faceva parte anche Asia Ramazan Antar, soprannominata la Angelina Jolie del Kurdistan uccisa dall’Isis nel settembre 2016.
“(È sempre antipatico puntare i riflettori su una persona specifica, in una guerra dove la gente muore ogni giorno e non se la incula nessuno” esordisce il fumettista nel post di commiato a Cappuccio Rosso, scritto tra parentesi. “Però siccome siamo fatti che se incontriamo qualcuno poi per forza di cose ce lo ricordiamo e quel lutto sembra toccarci più da vicino".
Lei, Ayşe Deniz Karacagil, descritta nel fumetto come una "pischella allora poco più che ventenne", era una combattente in tuta mimetica, anfibi e foulard rosso in testa che lui, ZeroCalcare, ha conosciuto durante il suo reportage a fumetti a pochi chilometri dalla città assediata di Kobane, al confine tra Siria e Turchia, tra le fila dei curdi del Rojava impegnati a sconfiggere l’Isis. “Turca, condannata a 100 anni di carcere dallo stato turco per le proteste legate a Gezi Park, aveva scelto di andare in montagna unirsi al movimento di liberazione curdo invece di trascorrere il resto della sua vita in galera o in fuga - spiega nel post ZeroCalcare -. Da lì poi è andata a combattere contro Daesh in Siria e questa settimana è caduta in combattimento. Lo posto qua perché chi s'è letto Kobane Calling magari si ricorda la sua storia)”. Il post chiude la parentesi, qualcuno la apra e scriva la parola fine a questa guerra che non è un fumetto ma una tragedia.