Marion Maréchal-Le Pen lascia la politica: più tempo per Olympe
La 27enne Marion Maréchal-Le Pen nipote di Marin (e Jean-Marie) lascia la politica per "motivi personali e politici". Al primo posto la voglia di stare con sua figlia Olympe.
Sconfitta Marine, Marion lascia la politica. In casa Le Pen non tira una buona aria: quarantotto ore dopo i risultati elettorali che hanno dato alla Francia il nuovo Presidente Emmanuel Macron, la pupilla del Front National dà il suo addio alle armi. Precoce, visto che ha solo 27 anni. Non definitivo - "Ho l'amore per il Paese incatenato al cuore, mai potrei restare indifferente alle sofferenze dei miei connazionali" - tuttavia destabilizzante per un partito che da sempre fa i conti con le lotte intestine.
Perché Marion, come Marine, è la nipote di quel Jean-Marie che il partito lo fondò, da cui fu cacciato (dalla nipote Marine, che poi lui ripudiò) e che proprio in Marion riponeva le sue speranze, come ha per altro ribadito in un’intervista al Sunday Times uscita il giorno del ballottaggio in cui tuonava: "Marine non ha le qualità per fare il presidente". Ecco perché ha bollato la decisione di Marion come una “diserzione in piena battaglia politica”, ha biasimato il fatto che "una delle personalità più amate e ammirate dal movimento molli" e ha pronosticato "conseguenze terribili" sul futuro del Front National.
Tant’è: la giovane cresciuta a pane e politica, che a 18 anni si è iscritta al partito e a 23 è stata la più giovane deputata eletta all’Assemblea Nazionale, si è dimessa dal ruolo di capo dell'opposizione del Consiglio regionale della Paca (Provenza-Alpi-Costa Azzurra) e ha rinunciato a ricandidarsi.
I “motivi personali e politici" della scelta li ha spiegati in una lettera al Dauphiné Liberé e al primo posto c’è la voglia di passare più tempo con sua figlia Olympe, di quasi tre anni: "Nei primi anni di vita, così preziosi, le sono mancata tantissimo ed è mancata terribilmente anche a me - ha scritto la buona (ex) battagliera -. È essenziale che abbia più tempo da consacrarle”. Per altro, lascia intendere che ha voglia di "un'esperienza nella vita civile. Amo il mondo dell'impresa". Di serto ha voglia di "cambiare vita".
Magari, tra le ragioni, c’è anche il matrimonio con Matthieu Decosse, organizzatore di eventi di cinque anni più grande che si è fatto da sè (con grande ammirazione di Marion), che in molti hanno dato al capolinea. I due si sono conosciuti poco prima delle elezioni del 2012, si sono innamorati e due anni dopo lei è rimasta incinta. Quando si sono spostai, il 29 luglio 2014, Marion era al settimo mese di gravidanza ma di tempo per stare in famiglia ne ha avuto ben poco. E magari, nel calderone delle ragioni, c’è anche quell’amarezza nell’essersi sempre sentita “una borghese viziata, perché non mi sono dovuta battere per arrivare, sono stata subito qualcuno. Sento questo vuoto".
Suoi motivi politici, invece, lascia intendere che le tensioni hanno a che fare con il difficile ruolo di mediatrice tra la zia (mai amata) e il nonno, senza dimenticare quelle con Florian Philippot vicepresidente del partito per altro additato dal patriarca Jean-Marie di essere il “responsabile” della débâcle elettorale.
Ecco perché, all’opposto del nonno, Marine l’ha presa bene: “Rispetto la tua scelta. Conosco i sacrifici che la politica esige" ha commentato. Messa fuori gioco la nipote, ora il Front National è tutto nelle sue mani: riuscirà a "trasformare il movimento in una nuova forza politica, necessaria per risollevare il paese" come ha dichiarato ammettendo la sconfitta elettorale? Ora il campo è tutto per lei, vedremo.
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