Pepsi commercial con Kendall Jenner, spot ritirato
Kendall Jenner protagonista del nuovo commercial Pepsi divide la rete: su Twitter i cinguettii condannano la top model e accusano il colosso di sfruttare per fini commerciali le battaglie per i diritti civili. L'azienda ritira lo spot.
Pepsi commercial delle polemiche: il nuovo spot del colosso americano (con Kendall Jenner) ha diviso la rete che - puntando il dito contro la commercializzazione dei valori delle battaglie civili - ha "costretto" l'azienda a fare dietrofront e a ritirare il video.
Malgrado questo, comunque, tutto lascia intendere che si continuerà a parlare di Pepsi e Kendall Jenner anche perché i motivi ci sono tutti. Eccoli.
Il colosso di soft drink Made in USA ha lanciato il video della nuova campagna pubblicitaria che - in un tempo di circa due minuti e mezzo - spaziava da una buona dose di politicamente corretto a una sovrabbondanza di citazioni (la più evidente quella alla famosissima fotografia di Bernie Boston che, scattata nel 1967 durante la marcia sul Pentagono dei manifestanti contro la guerra in Vietnam, immortala una ragazza intenta ad infilare un fiore nel fucile di uno dei militari schierati contro i manifestanti) e a qualche paragone tra top riservato ai nostalgici (evidentemente quello tra la nuova testimonial Kendell e lo storico volto Pepsi, Cindy Crawford).
Quel che succedeva nello spot (sintetizzato, su YouTube, dalla frase: "Un corto sul momento in cui decidiamo di andare, scegliamo di agire, seguire le nostre passioni senza che nessuno ci tiri indietro. Non importa quale sia l'occasione, grande o piccola, questi sono i momenti che ci fanno sentire vivi") era - semplicemente - un'epifania nel senso di Joyce durante la quale Kendall abbandonava il set fotografico nel quale era impegnata, per unirsi a un corteo offrendo una Pepsi ai militari in assetto anti sommossa.
Immediate le accuse, che rimproverano all'azienda di aver cavalcato il "trend" delle battaglie civili (quantomai attuali con la presidenza Trump) per fini tutt'altro che etici. Polemiche che, in meno di ventiquattr'ore, hanno convinto Pepsi a ritirare il commercial lasciando, comunque, una vistosa (e ironica) traccia di questa apparizione sui social. "Quindi - cinguettava uno - basta dare una lattina di Pepsi a Putin, Trump e Assad e tutto andrà bene?" ma certo, gli faceva eco un altro, “Come dimenticare del celebre discorso di Martin Luther King, “I have a (Pepsi) dream’.”. Insomma: l'arma della risata 2.0 continua a mietere vittime, e lo spot Pepsi ne è la dimostrazione.