Camminare in montagna: benefici per la psiche e per il corpo

Il trekking è un'attività adatta a tutti ma, a seconda degli itinerari, richiede un certo tipo di preparazione e di allenamento. Ecco tutti i consigli.
 

Camminare in montagna fa bene al corpo e alla mente. © olegdudko / 123RF

Pasqua alle porte e l’inverno alle spalle. Quale migliore occasione per sgranchirsi le gambe e partire con la stagione di trekking? Camminare in montagna è una bellissima attività outdoor adatta a tutti e che permette di immergersi totalmente nella natura regalando benefici a mente e corpo. L’Italia offre una scelta pressoché illimitata di percorsi ed itinerari di montagna da scoprire. È importante però praticare l’escursionismo tenendo presente alcuni semplici consigli.
 

I benefici del camminare in montagna

Fin dall’antichità l’uomo ha attraversato monti e valli. Di conseguenza, camminare in montagna è per noi qualcosa di atavico, in grado di rimetterci in contatto con la natura e di allontanarci dall’antropomorfizzazione del paesaggio urbano. Per questa ragione vivere la montagna ci consente di rilassarci in totale armonia con l’ambiente selvatico e di focalizzarci unicamente sul portare avanti un piede dopo l’altro. In secondo luogo, costituisce un valido allenamento dal punto di vista muscolare, cardiaco e respiratorio. Ma vediamo nel dettaglio quali sono i benefici di una sana passeggiata in montagna.
 

La montagna è per tutti ed è di tutti

Chiunque non abbia gravi problemi di deambulazione può cimentarsi con una passeggiata in montagna: si tratta di un movimento semplice e naturale che richiede solo un allenamento graduale, sia dal punto di vista della lunghezza dei sentieri che del dislivello da affrontare. I sentieri escursionistici sono aperti a tutti, non hanno un costo. Di conseguenza è un’attività estremamente economica e a basso impatto ambientale. Basta un abbigliamento adeguato, un pranzo al sacco, uno zaino e tanta determinazione.
 

Camminare fa dimagrire 

Se camminare fa bene e fa dimagrire, in salita si bruciano quasi il 40% di calorie in più rispetto ad una camminata in piano. Le escursioni in montagna sono allora un’ottima soluzione per chi ha problemi di sovrappeso o soffre di diabete perché consentono di bruciare molti grassi di riserva. A parità di tempo, la fonte di energia utilizzata cambia in modo significativo a seconda del tipo di sforzo. La corsa brucia prima i carboidrati e poi i grassi, mentre diminuendo l’intensità dell’attività motoria, l’organismo attinge di più ai depositi adiposi. Ovviamente è necessario, ai fini del dimagrimento, svolgere attività regolare e continua.
 

Migliora l’apparato cardiovascolare

Fare escursionismo in montagna migliora l’efficienza dell’apparato cardiovascolare ed aiuta a prevenire ictus e infarti. È importante tenere sotto controllo la respirazione, così che anche il compito di salire risulterà meno faticoso e la meta non sembrerà irraggiungibile. Ovviamente, con un allenamento graduale, migliorerà in modo evidente anche la soglia aerobica e la fatica si farà sentire sempre di meno.
 

Tonifica i muscoli 

Camminare in montagna fa bene anche all’aspetto fisico perché impegna i muscoli di gambe, glutei e, se si utilizzano i bastoncini telescopici da trekking, anche braccia e, in generale, della parte superiore del corpo.
 

Scarica la mente 

Essere immersi nel silenzio e nella bellezza incontaminata di un paesaggio montano aiuta a liberarsi dalle tensioni negative, grazie anche all’ambiente ricco di ossigeno e all’aria pulita. La camminata in montagna costituisce, infatti, un ottimo rimedio contro lo stress, permettendo alla mente di rigenerarsi e di fare pace con noi stessi.
 

Ci mette in ascolto

In montagna corpo e mente viaggiano sulla stessa linea d’onda e amplificano le proprie capacità percettive.  Il sole, il caldo, il freddo, gli odori ed i rumori, tutto diventa parte di una colonna sonora che contribuisce a farci sentire vivi e parte della natura in cui siamo immersi.
 

Ogni passeggiata è diversa

Vuoi per la ricchezza e varietà degli itinerari, vuoi per la diversità con cui lo stesso percorso appare a seconda del periodo dell’anno o della nostra percezione mutevole, ogni escursione è unica per sensazioni ed emozioni che regala. Se d’inverno si possono percorrere i sentieri a fondo valle sgombri da neve, i versanti al sole a bassa quota o i boschi con l’aiuto di ciaspole o racchette, d’estate si possono raggiungere i rifugi ad alta quota in un ambiente aspro in compagnia di stambecchi, marmotte ed aquile.
 

Come prepararsi per un trekking

Le gite in montagna si possono affrontare in diversi modi a seconda del grado di preparazione ed allenamento. Prima cosa, scegliete un percorso adeguato consultando i siti turistici locali e le cartine. I sentieri di montagna si dividono in turistici (T), escursionistici (E per gli escursionisti, EE per gli escursionisti esperti) e attrezzati (EEA). Se siete alle prime esperienze non cimentatevi con obiettivi troppo impegnativi perché la montagna la sa più lunga di voi e va avvicinata con riverenza. L’ideale è accompagnarsi a persone più esperte. La socialità è, inoltre, un altro dei valori aggiunti del camminare in montagna. Insieme studiate il percorso su una carta topografica o sul gps, considerate le previsioni meteo, sapendo che è meglio evitare i temporali. Avvisate qualcuno sulle vostre intenzioni: meta e tempi di rientro previsti. A questo scopo sono utili le app del CAI e del Soccorso Alpino, Geo Resq.
 

Abbigliamento da trekking

Vestitevi con capi tecnici e a strati tenendo presente che in montagna il tempo cambia velocemente: evitate il cotone, preferite indumenti traspiranti e prevedete un impermeabile. Anche il terreno varia: sottobosco, pietraie, terreni scivolosi, prati, torrenti, pozzanghere pertanto assicuratevi di avere dei calzettoni termici e delle scarpe da camminata in montagna per evitare vesciche o problemi di sudorazione. Scegliete una calzatura adeguata, a seconda della tipologia di trekking: dalle sneakers a scarponcini tecnici, alti e rigidi, con una tomaia e zeppa della suola specifiche che tengano ferma la caviglia e che abbiano un buon grip.
 

Attrezzatura da trekking 

Portatevi uno zaino impermeabile e capiente con tasche, per riporvi i capi di abbigliamento che salendo vi toglierete, un coltellino da montagna, un fischietto per i soccorsi, oltre a cartine, borracce d’acqua, cibo, altra attrezzatura e un eventuale survival kit, tenendo a portata di mano le cose essenziali. Lasciate a casa il superfluo: tutto quello che non serve è peso inutile sulle vostre spalle. Bilanciate bene il contenuto e prevedete un sacchetto per la spazzatura. I bastoncini telescopici da trekking (ma anche un ramo robusto trovato sul sentiero) possono essere di aiuto per una maggiore stabilità e per alleggerire, soprattutto in discesa, il peso sulle ginocchia e sulle caviglie. Non dimenticate la macchina fotografica.
 

Come camminare in montagna

Prendetevela con calma: un’escursione in montagna non è una gara. Godetevi il paesaggio e l’esperienza. Inoltre, il corpo ha bisogno di un tempo di adattamento, specialmente se non è allenato. Parola chiave: gradualità, partendo da qualcosa di soft con escursioni che non superano un dislivello di 400 o 500 metri senza tratti eccessivamente ripidi. Solo dopo si può arrivare sulla soglia dei 700-800 metri fino ad itinerari escursionistici anche di 1000 e oltre metri di dislivello. Il corpo vi darà tutte le risposte per sapere quando sarete pronte. Tenete sempre sotto controllo la respirazione e trovate il vostro passo, adeguandolo al tipo di terreno. State attente a dove mettete i piedi, soprattutto in discesa, scegliendo bene i punti di appoggio per evitare spiacevoli slogature alle caviglie e pericolose perdite di equilibrio. Non mettete le mani tra pietre ed erba alta, specialmente al sole perché potreste incappare in qualche vipera. Durante una passeggiata mangiate (snack, barrette di cereali, cioccolata e frutta) e bevete (acqua a piccoli sorsi) a intervalli regolari in modo da non subire cali energetici. Una volta alla meta tutto è concesso: polenta, formaggio e anche birretta! Fate qualche breve pausa per reidratarvi ma non esagerate: è meglio non fermarsi troppo spesso per non perdere il ritmo. Infine, andate in montagna con costanza in modo da avere sempre una base di allenamento, altrimenti ogni volta sarà una sfacchinata.

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