Elisabetta Canalis per Peta: "mai più pellicce su Vogue Italia"
Elisabetta Canalis scrive al neo direttore di Vogue Italia, Emanuele Farneti per chiedere di togliere le pellicce dalle pagine patinate seguendo l'esempio di altre riviste e molti brand.
Nuovo direttore, nuova rotta, senza più pellicce tra le pagine patinate. L’appello di Elisabetta Canalis a Emanuele Farneti, neo direttore di Vogue Italia (subentrato a Franca Sozzani, scomparsa nel dicembre 2016) è vibrante, chiaro e pure motivato.
"Essendo un'avida lettrice di Vogue - scrive l'ex velina che già nel 2011, al fianco di attrici e modelle, aderì alla campagna della Peta, Meglio nude che in pelliccia - e avendo avuto il piacere di stabilire un rapporto di lavoro con voi, le sto scrivendo per chiedere a Vogue Italia di seguire l'esempio di Vogue Uk e di altre testate di moda, adottando una politica contro l'uso della pelliccia. Hugo Boss e Giorgio Armani sono solo due delle molte case di moda di lusso che hanno bandito l'uso delle pellicce".
Non solo: dell’elenco fanno parte anche Stella McCartney, Armani, Vivienne Westwood e, secondo i calcoli della Peta, l’associazione no-profit a difesa degli animali, l'86% dei brand che hanno sfilato alla London Fashion Week 2017 non usano più pellicce. Insomma, oltre che vergognosa, non è nemmeno più cool.
"Ogni giacca in pelliccia o taglio di pelliccia - argomenta la Canalis - sono stati presi da un essere vivente terrorizzato che è stato catturato in natura o che ha vissuto una vita di miserie rinchiuso in una spoglia gabbia di metallo prima di essere affogato, folgorato, avvelenato o spellato vivo. Io, così come tanti dei vostri lettori, desidero vedere Vogue muovere un passo verso un futuro compassionevole per la moda, impegnandosi a non promuovere la pelliccia sulle sue pagine". Dalla redazione, per ora, ancora nessuna replica.