Roberto Benigni

Data di nascita: 27/10/1952

Luogo di nascita: Castiglion Fiorentino

Paese: Italia 

Segno zodiacaleScorpione
 

Roberto Benigni.

Roberto Benigni nasce a Manciano La Misericordia, frazione di Castiglion Fiorentino, in provincia di Arezzo, ma cresce a Vergaio, nel pratese, dove i genitori (entrambi contadini) e le sorelle (Bruna, Albertina e Anna) si trasferiscono quando Roberto ha sei anni. Esuberante fin da bambino, colui che da adulto diventerà un istrionico attore, comico, regista e sceneggiatore, si diploma in ragioneria. Professione che non eserciterà mai, essendo attratto dal spettacolo fin dalla più tenera età.

L’esordio sul palcoscenico è datato 1971: Benigni debutta al Teatro Metastasio di Prato con lo spettacolo Il re nudo. È l’inizio di una lunga carriera che lo porterà a trasferirsi a Roma l’anno seguente, dopo aver intrapreso la strada di comico d'avanguardia e di scherzo popolare da strada. Nella Capitale Benigni collabora con la compagnia Beat '72 e Lucia Poli, fa l’attore e affianca anche la regia di alcuni spettacoli. Il debutto come attore in tv risale al 1972, con le Sorelle Materassi.

L’incontro con Giuseppe Bertolucci, che cambia la sua carriera, è nel 1975: il monologo Cioni Mario di Gaspare fu Giulia scritto a quattro mani è un successo che lo porta a girare i palcoscenici di tutta Italia. L’alchimia di gesti ed espressioni esuberanti e irriverenti, plebei, infantili, surreali, poetici e malinconici, traspare e colpisce, soprattutto quando il personaggio di Cioni approda sul piccolo schermo - all’interno di Onda Libera, il programma satirico di Rai Due -, e poi al cinema, nel 1977, con Berlinguer ti voglio bene, il film firmato (in toto) da Giuseppe Bertolucci. La critica lo critica, qualcuno lo censura, in molti lo amano: Roberto scandalizza. Soprattutto perché la sua imprevedibilità.

Qualche esempio? Sul palco dell’Arsiton, al Festival di Sanremo del 1980, bacia appassionatamente la conduttrice Olimpia Carlisi in diretta tv; il 16 giugno 1983 durante una manifestazione a Roma prende in braccio Enrico Berlinguer e lo dondola e per Giovanni Paolo II, il Papa dell'Est, conia l’epiteto Wojtilaccio.

La sua fama d’irriverente verso il potere si consolida, la collaborazione con Bertolucci prosegue con Tuttobenigni, l’antologia di spettacoli che lo porta a girare piazze e teatri d’Italia. Nel frattempo, Benigni approfondisce la collaborazione con Renzo Arbore che, nel 1978 l’aveva portato in tv all’interno del programma L’altra domenica: nel 1980 è sul set de Il pap'occhio (che sbanca il botteghino), due anni dopo su quello di "FF.SS." - Cioè: "...che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene?" dal successo mediocre.

Il 1983 è l’anno del debutto da regista cinematografico: a Tu mi turbi (dove dirige Nicoletta Braschi, donna che sposa nel 1991, con cui fonda la Melampo Cinematografica in un sodalizio anche professionale) segue, l’anno successivo, Non ci resta che piangere, il film scritto, diretto e interpretato insieme a Massimo Troisi, pellicola destinata a entrare nella storia che consacra i due attori come gli eredi di Totò e Peppino De Filippo.

Nel 1986 approda negli States e, diretto dal regista e amico Jim Jarmusch, recita in Daunbailò (Down by law) - e si aggiudica un Nastro d'Argento -, Coffee and Cigarettes (1987) e Taxisti di notte (1991); nel 1993 è Il figlio della Pantera Rosa, diretto da Blake Edwards.

Nel 1988 inizia la collaborazione con lo scrittore e sceneggiatore Vincenzo Cerami e Benigni (e Nicoletta Braschi e la loro Melampo Cinematografica) decolla: nel 1988 la coppia Benigni-Braschi è al cinema con Il piccolo diavolo insieme a Walter Matthau; nel 1991 con Johnny Stecchino (che gli vale un Nastro d'Argento), nel 1994 con Il mostro. L’attualità riletta attraverso l’equivoco e la comicità dissacrante diventa il suo tratto  distintivo e il successo è travolgente.

Nel frattempo (corre il 1990) Benigni viene diretto da Federico Fellini ne La voce della luna, l’ultimo lavoro del maestro ed è ospite di diversi varietà televisivi, tra cui Fantastico, in coppia con Pippo Baudo e Il Fatto di Enzo Biagi. Graffiante e grottesco, Benigni continua a far parlare di sé.

Finché, nel 1997, la sua lettura esorcizzata dell’Olocausto letta con (per?) gli occhi di un bambino de La vita è bella, sbanca il botteghino, viene candidata a 9 Oscar e se ne aggiudica 3: Miglior film straniero, Miglior attore protagonista (Roberto Benigni) e Migliore colonna sonora (Nicola Piovani). Memorabile la sua performance alla Notte delle Stelle quando raggiunse un’emozionata Sophia Loren sul palco scavalcando le teste delle star. La pellicola gli tributa anche 5 Nastri d'Argento, 9 David di Donatello, il Grand Prix Speciale della Giuria al 51º Festival di Cannes e decine di altri premi internazionali.

Due anni dopo Roberto è sul set di Asterix e Obelix contro Cesare, al fianco di Gérard Depardieu, Christian Clavier e Laetitia Casta; nel 2002 è al cinema con Pinocchio da lui diretto, interpretato e sceneggiato (a quattro mani con Cerami). La pellicola - fedelissima all’originale di Collodi - è la più costosa del cinema italiano e nonostante gli valga due David di Donatello e un Nastro d'argento non convince né la critica, né il pubblico straniero tanto da guadagnarsi 6 candidature ai Razzie Awards - si aggiudicò quella per il peggior attore protagonista - ed essere inserito nella lista dei peggiori film degli anni 2000 del sito Rotten Tomatoes. Anche La tigre e la neve, al cinema due anni dopo, non scalda gli animi, tanto da indurre Benigni a fare una pausa fino al 2012, quando torna nelle sale con To Rome with Love, diretto da Woody Allen e affiancato da Penelope Cruz.

Un decennio in cui porta i suoi monologhi in tv - da Rockpolitik (2005) al Festival di Sanremo (2009 e 2011), passando per Il più grande spettacolo dopo il weekend (2011) in cui restituisce una graffiante interpretazione dell’attualità e celebra in maniera del tutto personale i 150 anni dell’Unità d’Italia - e in cui si dedica al teatro e, in particolare, al suo amore per la Divina Commedia e Dante con lo spettacolo teatrale Tutto Dante, che ha debuttato nel 2006 in Grecia per poi approdare nelle tv italiane nel 2007 per poi proseguire con nuovi canti nel 2013 e nel 2015.

Nel 2012 porta su RaiUno La più bella del mondo, il suo spettacolo dedicato alla Costituzione italiana; due anni dopo una personale esegesi dei dieci comandamenti che ottiene un inaspettato successo.

Pluripremiato, Benigni colleziona anche dieci Lauree Honoris Causa da atenei di mezzo mondo (da Israele al Canada, da Malta a Salonicco passando per Bologna e Firenze): l’ultima l’ha ricevuta in Legge, dall’Università di Toronto.

Copyright foto: Kika Press

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