Dieta dissociata: schema e menu
Il menu settimanale della dieta dissociata è piuttosto monotono, spiegano i critici. Ma secondo chi la segue, riduce il gonfiore addominale.
La dieta dissociata segue uno schema particolare. Carboidrati, proteine, frutta e verdura non possono essere mischiati in maniera indiscriminata, ma associati o dissociati secondo delle indicazioni precise.
Lo schema della dieta dissociata
Il concetto di dieta dissociata prevede che i carboidrati non vadano insieme alle proteine. All'interno dei due gruppi, poi, non si può pescare troppo durante lo stesso pasto: per fare un esempio, no a pane e pasta insieme. Attenzione anche all’orario dei pasti. I carboidrati si possono mangiare fino al primo pomeriggio, la sera vigono invece le proteine.
Dieta dissociata e dimagrante?
Di sicuro, secondo gli esperti, alcune indicazioni, come quelle di non unire carboidrati ai pasti o mangiare insieme carne e formaggio, possono essere utili se non prese troppo alla lettera. I fan di questo regime sostengono che aiuta chi soffre di gonfiore e di digestione lenta. Anche il consiglio di consumare un frutto lontano dai pasti, come spuntino e non a fine pasto, aiuta a combattere la fermentazione intestinale. Questo regime, insomma, è più amico di una pancia piatta che della linea. Buona anche l’abitudine di attendere almeno 4 ore tra i due pasti, intervalli che si possono interrompere con della frutta.
Il menu della dieta dissociata
Ecco quindi che a colazione si propone un frullato di frutta, a pranzo del riso con verdure, a cena delle braciole di manzo con verdure alla griglia: spesso e volentieri piatti unici, per evitare l'associazione di classi diverse. Ideale anche per pranzo del risotto alle verdure, o per cena del pesce al cartoccio con altre verdure.
La dieta dissociata funziona?
I critici ribadiscono che la dieta non ha basi scientifiche e che, a ben guardare, gli alimenti hanno ben più di una classe di macronutrienti: ad esempio anche i cereali, oltre ai carboidrati, contengono proteine e grassi. E i regimi monotoni sono sempre contrari ai risultati migliori, in fatto di diete. Anzi, unire proteine e carboidrati permette di smuovere il metabolismo grazie al dispendio energetico prodotto dalla termogenesi dietoindotta. Così da sentirsi meno affamati tra un pasto e l’altro.
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