Fiabe per bambini: dalla Russia non solo Masha e Orso

Non solo fratelli Grimm e Charles Perrault. Dalla Russia, oltre alla versione originale di Masha e Orso, arrivano molti spunti per inediti “C’era una volta”.

 

Fiabe per bambini: un argomento vastissimo del quale mamma e papà devono farsi una buona esperienza per soddisfare i desideri dei loro bimbi che, al procedere dell’età, invocano intrecci, trame e avventure sempre più complicate per i loro racconti della buona notte. D’altra parte, se è scientificamente provato che le storie per bimbi (anche per quelli appena nati) aiutano i piccoli di casa a sviluppare le proprie capacità cognitive, è altrettanto indubbio che, dopo un certo periodo trascorso negli inediti panni di cantastorie serali, la fantasia latita. 

Niente panico: è umano – oltre che assolutamente comprensibile – che dopo aver lavorato d’inventiva per rammodernare (per l’ennesima volta) la più celebre versione di Cenerentola, cadrete nella tentazione di stupire i rampolli con il racconto dei fratelli Grimm dove, è noto, la favola sconfina nello splatter e le sorellastre per entrare nella famigerata scarpetta non esitano a mozzarsi a freddo le dita dei piedi. Evidentemente, però, non è il caso di turbare i vostri giovani pupilli per sempre con queste storie di coltelli e sangue a iosa e dunque è meglio orientarsi su quelle mutuate da un folklore spesso inesplorato, quello russo. 

La Russia, è noto anche questo, ha una lunghissima tradizione popolare che è stata riportata in auge dalle vicende televisive (e poi cinematografiche) della pestifera Masha, la mini-protagonista bionda che, turbando l’altrimenti serena pensione del mansueto Orso, è riuscita a sconfiggere l’egemonia suina sul piccolo schermo. Ma chi era davvero?

 

La vera storia di Masha e Orso

Prima di tutto val la pena di sapere che, in realtà, la versione di Masha e Orso proposta in 3D per la gioia dei bambini è una versione piuttosto edulcorata della fiaba originale. La vicenda russa, archiviata nell’enciclopedica fatica di Afanas’ev - da cui attinse anche il linguista Vladimir Propp per il suo rivoluzionario Morfologia della fiaba - , narra in effetti di una bambina sperduta nel bosco e fatta prigioniera da un arcigno mammifero carnivoro dal quale riuscirà a fuggire solo con un geniale espediente. Insomma un panorama ben lontano da quello del simpatico circense che, dopo l’iniziale sgomento, accoglie la sua piccola ospite come una figlia!

 
Dalla Russia anche il pesciolino d’oro

In realtà, però, ad assicurare sonni tranquilli anche ai bambini più vivaci potrebbe pensarci il famoso pesciolino d’oro, protagonista di molte fiabe nella tradizione russa capace – per di più – di prestarsi agevolmente al ruolo di primo attore anche nelle avventure inventate da mamma e papà. L’animaletto in questione, infatti, è - appunto - un pesce tutto d’oro ma molto piccolo che viene pescato un po’ da tutti (in alcune storie da un vecchio pescatore, in altre addirittura dal figlio dello zar e in qualcuna da uno sconosciuto principe in cerca d'amore) ma che poi riesce sempre a farsi ributtare in mare assicurando di soddisfare ogni desiderio futuro del suo salvatore. E anche se, nelle versioni tradizionali, i pescatori in questione hanno la caratteristica comune di tirar troppo la corda facendo sì che, a un certo punto, l’animaletto dorato smetta di comportarsi da "genio della lampada", è altrettanto vero che – per far addormentare con un sorriso i piccoli ascoltatori – nulla impedisce di omettere il finale.