Complesso di Edipo? Secondo la scienza non esiste (più)

Il complesso di Edipo, così come il corrispettivo al femminile che Freud attribuiva ad Elettra, non esiste (più). Secondo la psicanalisi contemporanea, infatti, la colpa è tutta della volontà di dominio. 

 

Complesso di Edipo? Nel suo saggio "Biologia dell'anima" lo psichiatra Maurilio Orbecchi mette in guardia sui complessi esclusivamente umani.


Il complesso di Edipo è il vostro incubo? Elettra vi perseguita giorno e notte? Tranquille: secondo la psicanalisi i loro famigerati complessi non esistono più. Come vecchi fantasmi incapaci di rassegnarsi di fronte all’evidenza del trapasso ormai compiuto, però, questi personaggi del mito greco prestati al lettino (e all’opera) di Sigmund Freud continuano a mantenersi nella top ten delle problematiche infantili. 

Peccato, però, che non ve ne sia più alcuna ragione o, almeno, questo è quello che lascia intendere il saggio Biologia dell’anima dello psichiatra Maurilio Orbecchi. Il problema, spiega lo studioso, è che l’uomo – rinnegando forse un po’ la sua origine animale - ha sempre cercato di crearsi dei complessi ad hoc preferendo, per esempio, ricorrere al desiderio incestuoso che è tipico del complesso edipico anziché “accontentarsi” delle carenze affettive e dei maltrattamenti che, in tutte le specie, spiegano le nevrosi dei mammiferi sociali. E non basta ancora. 

Perché, si chiede infatti Orbecchi, noi uomini siamo ossessionati dall’onnipresenza della (ancora freudiana) pulsione di morte? Nuovamente si tratta di un disturbo latente che caratterizza solo gli esseri umani che, francamente, avrebbero invece tutte le ragioni per fare come molti dei loro simili in natura  preoccupandosi piuttosto dell’ossessione animale della dominanza che è alla base di molti conflitti sia nella nostra che nelle altre specie. Che dire infine dell’antica ipotesi del signor Freud secondo la quale l’essere umano è portato naturalmente a conquistare uno status per sublimare il suo desiderio sessuale? “Bubbole” secondo lo psichiatra che non può esimersi dal ricordare che in natura uno status elevato ha come immediata conseguenza proprio una maggiore disponibilità sessuale.

 Alla luce di tutto questo, però, come è possibile intervenire? Se i figli si trasformano improvvisamente in piccoli dittatori interessati solo all’uno e mai all’altro genitore, pur lasciando in pace Edipo ed Elettra, come si può concretamente fare qualcosa? Il segreto – conclude lo studioso – è uno solo e riguarda la consapevolezza che le guarigioni non possono avvenire attraverso i vecchi mezzi interpretativi con una (piacevole) novità ulteriore che contraddice la vecchia ipotesi della distanza tra medico e paziente suggerendo una nuova empatia, quasi affettiva, tra i due.

E chissà che affetto ed empatia – malgrado tutto – non possano diventare anche il metodo domestico per fronteggiare la battaglia quotidiana con i piccoli aspiranti dominatori? 

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