Jihadi John ha ucciso mio padre: la scoperta shock su Instagram di Lucy Henning

Nel giorno in cui un drone ha ucciso (al 99%) Jihadi John, il boia dell'Isis, parla Lucy Henning, la figlia dell'ostaggio britannico decapitato un anno fa. La giovane scoprì la notizia su Instagram. 

Jihadi John, il boia dell'Isis che ha ha decapitato anche Alan Henning, sarebbe stato ucciso da un drone americano.


È passato poco più di un anno da quella sera, quando Lucy Henning, sdraiata nel suo letto, ha trovato su Instagram la foto di suo padre decapitato da Jihadi John, il boia ufficiale dell’Isis - di origine kuwaitiana ma cresciuto in Inghilterra -, che sarebbe stato ucciso il 12 novembre da un drone americano nei pressi di Raqqa, in Siria. Oggi Lucy ha 18 anni, la mente ancora intorpidita da quel dolore ma abbastanza forza in corpo per parlare alle telecamere. Il fatto che la sua intervista al Jeremy Kyle Show esca il giorno della presunta uccisione di Jihadi John è una coincidenza che lascia senza parole. 

Lucy Henning nell'intervista al Jeremy Kyle Show.

Mi ricordo di aver pensato che da un paio di giorni non avevamo notizie, che poteva essere un buon segno, che magari lo avrebbero lasciato andare” racconta scandendo bene le parole. Il conduttore le domanda come e quando abbia scoperto la tragica notizia: “Su Instagram” risponde lei di getto, con un filo di voce abbastanza tagliente da spezzare il fiato. Lucy continua: “Ho trovato la foto di mio padre subito dopo la decapitazione”. Il conduttore si copre la faccia con le mani, in sala cala il silenzio.  

Perché Alan Henning, il 47enne tassista di Salford che in Siria ci era andato da volontario con l’organizzazione Aid 4 Syria per portare aiuti ai rifugiati e agli orfani della guerra civile, non era solo il padre di Lucy e di suo fratello Adam, il marito di Barbara, il fratello di Paul e Reg. Dal giorno del suo rapimento, il 26 dicembre 2013 nella città di Al Dana, vicino al confine con la Turchia, è diventato un eroe nazionale. Tenuto in ostaggio per 10 mesi, era convinto che alla fine sarebbe stato liberato in virtù della sua attività di volontariato per un’organizzazione musulmana. “Alan è un uomo di pace, che ha lasciato la sua famiglia e il suo lavoro per guidare un convoglio fino alla Siria e aiutare i più bisognosi” aveva dichiarato la moglie Barbara in un messaggio ai jihadisti, supplicandoli di lasciarlo andare. “Quando è stato rapito - spiegò la donna - stava guidando un’ambulanza piena di cibo e acqua da distribuire a chi ne aveva bisogno, perché il suo scopo non era né più e né meno che questo, ossia un atto di pura compassione”. L’appello cadde nel vuoto, Alan Henning fu il quarto ostaggio decapitato in poche settimane. Il secondo britannico. 

Per mano di un britannico: Mohammed Emwazi, meglio noto come Jihadi John, 27enne cresciuto in una famiglia della middle-class inglese nel quartiere di West London, laureato alla University of Westminster come programmatore informatico. Uno che prima del viaggio in Tanzania che lo affiliò all’estremismo e lo rese noto alle forze dell’ordine inglesi, amava guardare i Simpson, mangiare patatine fritte e giocare ai videogames. Uno che divenne uno degli uomini più ricercati al mondo, con quella taglia da dieci milioni di dollari approvata dal Senato degli Stati Uniti. Uno che, stando alle dichiarazioni di alcuni funzionari del Pentagono, “al 99% è stato disintegrato in un attacco aereo”.

Lucy tutto questo ancora non lo sa, mentre parla alle telecamere. Di certo la notizia aggiungerà un pezzo a quel puzzle con cui fa i conti tutti i giorni, da quel giorno. Cercando, però, di pensare che c’è chi sta peggio di lei: “Grido a me stessa che non si può piangere, che non posso essere arrabbiata perché devo ricordarmi quello che le vittime della guerra stanno passando”. A chi le dice: “Oh, hai perso tuo padre” lei, che sogna un futuro da volontaria in Africa, risponde: “Sì, lo so, ma ci sono ragazzi là che perdono tutta la loro famiglia in un giorno solo e sono bloccati lì, da soli”. Vittime che suo padre voleva aiutare, a costo della vita. 

Una vita che oggi non c’è più, ma che ha lasciato più di un segno: “Al confine con la Turchia è stata costruita l’Alan Henning Academy, un’accademia a nome di mio padre che dà istruzione a 400 bambini siriani: vorrei andare a visitarla”. Un desiderio che oggi, se la morte di Jihadi John è confermata, è un po’ più vicino.

Copyright foto: Olycom/Facebook@ITV Jeremy Kyle
Potrebbe anche interessarti
Il documento intitolato « Jihadi John ha ucciso mio padre: la scoperta shock su Instagram di Lucy Henning » dal sito Magazine delle donne (magazinedelledonne.it) è reso disponibile sotto i termini della licenza Creative Commons. È possibile copiare, modificare delle copie di questa pagina, nelle condizioni previste dalla licenza, finché questa nota appaia chiaramente.