Oggi sposi, il flash mob di Amnesty per #mai più spose bambine

Il flash mob "Oggi Sposi" di Amnesty International per la campagna #maipiùsposebambine: un destino che ogni giorno tocca a 37mila ragazze, 13,5milioni ogni anno. 

"Oggi Sposi": il flash mob di Amnesty International per la campagna #maipiùsposebambine.


Oggi sposi: s’intitola così il flash mob di Amnesty International per la campagna #maipiùsposebambine. In abito bianco, capelli sciolti e bouquet in mano, la promessa si chiama Giorgia e ha dieci anni; lo sposo è un uomo adulto di 47. “Oggi è il giorno più bello della mia vita perché compio 10 anni mi sposo con il mio principe azzurro: è un amico di papà”: inizia così la confessione monocorde di Giorgia, una messa in scena piena di pause che hanno più i tratti dei silenzi di quando c’è troppo da dire e alla fine non si trovano le parole giuste e si finisce per tacere quando, invece, sarebbe il caso di urlare. 

Papà dice che è un ottimo partito e che se mi sposo con lui io aiuto loro - continua la sposa in miniatura -. Io gli ho detto che sono contenta, proprio come la mamma mi ha detto di dire, devo sempre rispondere di sì”. Intorno ai due sposi ci sono gli attivisti di Amnesty International, uomini e donne aggrappati a un velo annodato che snocciolano nei cartelli numeri e dati: “Spose bambine: mortalità per parto cinque volte più alta”, tanto per citarne uno.  

Il regalo più bello è stato che non devo andare più a scuola - va avanti la piccola -, anche se la maestra diceva che io ero brava. Non importava tanto a me, era inutile. Io adesso devo stare solo con lui a casa”. Eccolo, uno dei drammi delle spose bambine: il futuro che si accartoccia come un foglio vecchio, dove non c’è più niente da scrivere. Tanto per la cronaca, la Banca Mondiale ha calcolato che se le donne dell'Africa sub-sahariana avessero pari accesso all'istruzione, alla terra e al credito, il prodotto nazionale lordo della regione potrebbe aumentare di quasi un punto ogni anno. Accesso che per ora resta una chimera, come succede a Giorgia, la sposa bambina simbolo di Amnesty: “Io sono felice e se tutto va bene fra nove mesi diventerò mamma. E sarò ancora più felice. Oggi è il giorno più bello della mia vita e non devo piangere mai”. La voce si zittisce, la sposa bambina ha detto tutto quello che andava detto, il resto tocca al resto del mondo. 

Perché è anche compito nostro fare in modo che #maipiùsposebambine non resti solo un hashtag: c’è tempo fino al 1 novembre per mandare un sms al 45594donare 2 euro a favore della campagna. Un piccolo investimento per ciascuno di noi che potrebbe significare una vita tutta nuova per tutte quelle 37mila bambine che ogni giorno salutano l'infanzia e si trasformano in mogli di uomini molto più anziani di loro. Tredici milioni e mezzo di ragazze ogni anno che vengono vendute dalle famiglie a uomini probabilmente ricchi, che hanno contratto crediti con la famiglia o che offrono protezione. Merci rare che, tuttavia, non valgono nemmeno l'unghia di una bambina che ha tutto il diritto di vivere la vita che ha davanti a sé.



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