10 domande che non osi fare sulla gravidanza

Per ogni donna incinta, le settimane di gravidanza sono ricche di interrogativi. Ecco le risposte alle domande più frequenti.

Per le donne incinte, la gravidanza è un periodo di grandi cambiamenti. Ecco come far fronte agli interrogativi di questa fase della vita di una donna.


Durante la gravidanza, la maggior parte delle donne incinte prova delle voglie (o disgusto) per alcuni alimenti, ma non tutte. La causa? Gli sconvolgimenti ormonali che accompagnano la gestazione, soprattutto nel primo trimestre. In questa fase, si nota spesso un cambiamento delle abitudini alimentari, come se l’organismo si stesse adattando. Per esempio, provare disgusto per l’alcol o per il caffè proprio nelle settimane iniziali della gravidanza non è un caso!
Dal quarto mese in poi, voglie e nausee tendono ad attenuarsi. Se così non fosse, e fai alzare il tuo lui nel bel mezzo della notte per una torta di fragole, forse hai solo bisogno di attenzioni…

È grave se bevo un bicchiere di vino in gravidanza?

Bere uno o due bicchieri di vino una tantum non è pericoloso. Certo, deve restare un evento eccezionale. Difatti, quando bevi, il tuo bimbo brinda con te! Ebbene sì, l’alcol passa nel tuo e nel suo sangue. Con la differenza che lui impiega il doppio del tempo per smaltirlo, quindi immaginati il suo stato: se tu sei giusto un po’ alticcia, lui è sicuramente ubriaco! Anche un consumo moderato di alcol è dannoso per il nascituro: rischi di parto prematuro, aborto spontaneo, basso peso alla nascita, ritardo nella crescita o handicap mentale…
In pratica: è possibile, in via eccezionale, bagnarsi le labbra con un po’ di champagne, ma bisogna astenersi il resto del tempo! D’altronde, può darsi che sia più facile di quanto pensi, poiché alcune donne incinte provano spontaneamente disgusto per l’alcol.

Perché il mio seno è diverso da quando sono incinta?

Ci sono due o tre cose che ti lasciano perplessa: il seno sarà così sensibile per tutta la gravidanza? E perché tutt’a un tratto le areole sono diventate più scure?
Tutto ciò fa parte dei cambiamenti tipici legati alla gravidanza, è normale. È un po’ come prima del ciclo ma in “peggio”. Sotto l’effetto degli estrogeni, del progesterone e della prolattina, il seno cambia. È una questione ormonale che serve in parte a preparare l’allattamento. Il seno aumenta di volume, mentre l’areola (la zona pigmentata attorno al capezzolo) si scurisce e si allarga. A volte, anche le vene diventano più visibili sul seno, soprattutto nelle donne con la pelle chiara.
Questi cambiamenti possono essere più accentuati in alcune, meno in altre, senza che sia possibile spiegare perché. Se invece ti chiedi se il tuo seno ritornerà alla sua taglia di origine dopo il parto, la risposta è la stessa: in alcune sì, in altre no…

L’episiotomia prima del parto è dolorosa?

Episiotomia, una parola un po’ vaga e non sempre capita fino in fondo, che a volte spaventa. Si immagina che possa far male, che lasci dei segni e soprattutto che possa rovinare un parto immaginato ideale. Per sdrammatizzare, è quindi necessario capire bene perché a volte si pratica un’episiotomia durante il parto.
Si tratta di un’incisione del perineo di circa 2-3 cm. L’obbiettivo è quello di aumentare il diametro vulvare per facilitare il passaggio del bambino e, soprattutto, per prevenire una lacerazione del perineo che potrebbe avere in seguito conseguenze molto invalidanti, come ad esempio un’incontinenza fecale.
Difatti, quando l’ostetrica o il ginecologo praticano un’episiotomia, sanno esattamente cosa tagliano e quindi anche cosa devono ricucire, mentre non sempre è così in caso di lacerazione spontanea, non essendo questo un gesto controllato.
Bisogna dunque fidarsi dei medici e non temere un’eventuale episiotomia, la quale, se dovesse verificarsi, serve senz’altro ad evitare degli inconvenienti maggiori. Tanto più che si tratta di un atto del tutto controllato, privo di pericoli per il bambino e quasi del tutto indolore per la madre, la quale sentirà forse un leggero pizzicore, che non è nulla in confronto alle contrazioni! Dopo il parto, la cicatrizzazione è abbastanza rapida e avviene in genere nell’arco di dieci giorni.

Cosa fare contro i problemi di digestione in gravidanza?

Oltre che dalle famose nausee, la gravidanza è accompagnata spesso da vari disturbi digestivi. Consiglio numero 1: parlane con il tuo ginecologo, è una cosa molto comune.
Reflussi gastrici: fraziona i pasti, mangia lentamente e mastica bene gli alimenti. Evita inoltre di stenderti subito dopo mangiato.
Stitichezza: durante la giornata, bevi il più possibile, almeno 1 litro e mezzo d’acqua. Scegli le acque con un alto contenuto di magnesio, ossia pari o superiore a 50 mg/L. Dai la precedenza ai cibi ricchi di fibre: frutta, verdura, pane e riso integrale, crusca… Se possibile, fai sport per accelerare il transito intestinale: marcia, nuoto… Infine, evita di curarti da sola: solo il tuo ginecologo può prescriverti un lassativo.

È normale che devo sempre far pipì da quando sono incinta?

Niente panico: sì, è nomale, soprattutto nel primo e nell’ultimo trimestre di gravidanza. Il motivo? L’aumento del volume dei liquidi e dell’attività renale. Inoltre, l’utero è aumentato di volume e preme sulla vescica. In genere, quando l’utero risale nella cavità addominale intorno al 4° mese di gravidanza, il fastidio diminuisce. Ma ricomincia nell’ultimo trimestre, quando l’utero diventa sempre più voluminoso e il bambino scende nella pelvi. Naturalmente, una volta partorito, tutto rientra nell’ordine! Non ti resta che avere pazienza e, soprattutto, bere molta acqua perché ne hai bisogno.

Perché ho meno voglia di fare sesso rispetto a quando non ero in attesa?

Se è vero che sotto l’influenza degli ormoni, alcune donne vedono la loro libido salire alle stelle, altre conoscono invece un calo del desiderio. E non è solo questione di ormoni, cambiano anche il corpo e l’immagine di se stesse. Alcune future mamme si trovano più seducenti che mai, mentre altre non riconoscono più il loro corpo di donna. Per esempio, l’aumento del seno renderà molto contente alcune, mentre altre si sentiranno impacciate da un petto ingombrante, se non addirittura doloroso. Inoltre, la stanchezza e i doloretti tipici dei primi mesi possono essere vissuti male. D’altronde, a volte si ritrova una vita sessuale attiva e soddisfacente solo dopo il primo trimestre. E in tutto questo, non bisogna trascurare il partner, il cui desiderio può ugualmente variare. In pratica, non esiste una regola. Tutto sta nel non sentirsi in colpa e nel parlarne apertamente con il proprio compagno per non creare dei non detti.

Buono a sapersi: a parte alcuni casi molto particolari e tuttavia rari, la penetrazione non è controindicata. Con il sesso in gravidanza, dunque, non si rischia di causare un parto prematuro, né tantomeno di urtare il feto!


L’epidurale è dolorosa?

In posizione seduta o sdraiata, il medico anestesista ti chiederà di incurvare la schiena e di respirare profondamente. Ponendosi alle tue spalle, inizierà col disinfettarti la parte bassa della schiena, poi ti farà una piccola puntura appena percepibile per desensibilizzare localmente tutta l’area. Dopodiché, posizionerà un tubicino stretto e flessibile, chiamato catetere, il quale rimarrà inserito per tutta la durata del parto, per permettere la somministrazione del farmaco anestetico. Tranquilla, l’inserimento del catetere non fa male, sentirai giusto un leggero pizzicotto. Se le punture ti provocano svenimento, allora potresti avere un calo di pressione. Capita spesso e non è grave, il medico ti dirà semplicemente di sdraiarti sul lato sinistro subito dopo la puntura. La procedura dell’epidurale richiede solo pochi minuti e già dopo un quarto d’ora circa non sentirai più i dolori delle contrazioni. Non ti resta che rilassarti e accogliere tuo figlio.


Devo seguire una dieta in gravidanza?

È vero che durante la gravidanza bisogna stare un minimo attente alla propria alimentazione. Ciò non significa però proibirsi tutto. Un gelato una tantum, un hamburger e patatine… Se se ne ha voglia, si può tranquillamente cedere alla tentazione ogni tanto, senza sentirsi in colpa, nei limiti della ragione ovviamente. L’importante è fare attenzione il resto del tempo. Fare attenzione vuol dire mangiare in modo equilibrato, scegliendo cibi non troppo calorici (con pochi grassi e pochi zuccheri). Ma vuol dire anche evitare i prodotti freschi e tutti gli alimenti che potrebbero essere contaminati dal batterio listeria o quelli che possono causare la toxoplasmosi se non si è immunizzate. Da evitare, quindi: pesce crudo, sushi e surimi, salumi e latticini non pastorizzati. Per lo stesso motivo, bisogna lavare accuratamente la frutta e la verdura, avere un’igiene impeccabile mentre si cucina e cuocere bene la carne e il pesce.


Tappo mucoso: che cos’è?

Si tratta della secrezione delle ghiandole mucose che proteggono il collo dell’utero per tutta la durata della gestazione. Il tappo mucoso viene perso quando il collo inizia a dilatarsi, a volte senza neanche accorgersene. Quando lo si nota, inutile precipitarsi in ospedale. È solo il segnale che il corpo si sta preparando a partorire, il che non significa che sia iniziato il travaglio. Questo può cominciare anche una, due, se non addirittura tre settimane dopo. Quindi, niente panico! Se invece si perdono le acque, e cioè se si rompe il sacco amniotico con dentro il bambino, bisogna recarsi subito in ospedale. Da un lato, ciò indica che il bambino non tarderà ad arrivare; dall’altro, che non è più protetto dal sacco amniotico e che c’è quindi un rischio di infezione.

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