Epidurale: cosa bisogna sapere
L’anestesia epidurale (o peridurale) permette di eliminare o ridurre il dolore durante il parto. Ma quando bisogna chiederla? Fa male? Quali sono i rischi? Ecco le risposte alle vostre domande.
La consultazione con l'anestesista
Verso il 7°mese di gravidanza, la consultazione con l'anestesista è obbligatoria, che si scelga l'epidurale o meno.
Sappiate comunque, che è possibile cambiare idea fino all'ultimo momento, ma in caso di emergenza (se un taglio cesareo risultasse necessario, ad esempio) è importante avere una cartella clinica con la registrazione delle precedenti anestesie per sapere come agire; ecco dunque perché l'incontro con uno specialista è fondamentale.
Durante questa consultazione, dovrete completare un formulario medico: gruppo sanguigno, antecedenti chirurgici e antecedenti familiari, informazioni sulle precedenti gravidanze, eventuali allergie, malattie e cure in corso, stile di vita, ecc. Questa visita, inoltre, permette anche di verificare che non abbiate controindicazioni per l’epidurale.
L'anestesista vi spiegherà lo svolgimento dell'iniezione, e i suoi vantaggi. Non esitate, quindi, a fare domande e ad esporre le vostre paure.
Le controindicazioni
L’epidurale è sconsigliata in caso di disturbi della coagulazione (che a volte appaiono durante la gravidanza): in questi casi, l'anestesista prescrive un esame del sangue per controllare che il tasso delle piastrine sia abbastanza alto.
Anche le grandi deformazioni della colonna vertebrale, in particolare le scoliosi operate, possono non essere adatte all’epidurale, ma bisogna valutare caso per caso. Questo tipo di anestesia è da evitare, inoltre, se al momento della posa sono presenti stati febbrili o problemi infettivi. Allo stesso modo le allergie ad alcuni anestetici, le malattie neurologiche, la febbre, le infezioni della pelle sulla schiena non sono da associare alla peridurale.
Tatuaggi e epidurale
Il problema dei tatuaggi è che l'inchiostro può passare nel fluido epidurale intorno al midollo spinale (spazio in cui l'anestetico viene iniettato) rischiando, così, una meningite asettica. I tatuaggi nella parte bassa della schiena e l’epidurale sono, quindi, incompatibili.
Quando richiederla
L'epidurale è spesso fonte di preoccupazione e discussione quando si partorisce per la prima volta. Si teme di richiederla troppo presto o troppo tardi oppure ci si domanda anche se sarà efficace fino alla fine. Non preoccupatevi, siate consapevoli del fatto che quando si arriva al reparto maternità si è seguite da una squadra di medici di cui vi potete fidare. Non appena il travaglio sarà a buon punto (secondo l'espansione del vostro utero), l’ostetrica chiamerà l'anestesista. Sappiate, però, che l'epidurale non può essere fatta finché la cervice non ha almeno due centimetri di dilatazione, ma non può essere eseguita quando la cervice arriva a sette centimetri.
Sconfiggere le paure
Avete avuto una lezione sull’ epidurale durante la gravidanza, ma ora che il parto si avvicina, vi fate ancora molte domande: l’iniezione farà male? Quanto tempo durerà? E se mi sento male? Niente panico, ecco un piccolo corso di recupero.
Sedute o sdraiate, l'anestesista vi chiederà di curvare la schiena e respirare bene. Sistematosi dietro di voi, inizierà a disinfettare la parte bassa della schiena, poi farà una puntura appena percettibile per intorpidire a livello locale la zona lombare. Poi, tra due contrazioni, affinché non vi muoviate più, verrà installato un tubo sottile e flessibile, chiamato catetere, che rimarrà installato per tutto il parto, grazie al quale l'anestetico può penetrare. State tranquille, non fa male, sentirete soltanto un leggero pizzico. In pochi minuti tutto è fatto e già dopo 15 minuti circa non sentirete più il dolore delle contrazioni. Ora siete pronte e rilassate per accogliere il vostro bambino.
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