L’aborto spontaneo
L’aborto spontaneo è una gravidanza che s’interrompe naturalmente entro 180 giorni di gestazione. Questo fenomeno è più frequente durante il primo trimestre e, secondo le statistiche, riguarda tra il 10 e il 25% delle gravidanze. Nel secondo trimestre, si parla di aborto spontaneo tardivo.
I sintomi
Nella maggior parte dei casi, l’aborto spontaneo si manifesta attraverso delle perdite di sangue, mal di schiena e contrazioni, causate dall’espulsione dell’ovulo da parte dell’utero. Se constatate delle perdite di sangue anomale durante la gravidanza, è sempre meglio che vi rivolgiate a un medico. Non si tratta sempre di un aborto spontaneo. Può essere un falso ciclo (che può presentarsi il giorno in cui avreste dovuto avere le mestruazioni per i primi due o tre mesi), di un distacco della placenta o di un’altra problematica.
Le cause
Non è sempre facile identificare le cause di un aborto spontaneo. Nella maggior parte dei casi, questo fenomeno è provocato da un’anomalia cromosomica dell’embrione o da una malformazione. Può anche essere legato a un problema della madre, come una malformazione uterina, un disturbo ormonale, un’infezione della mucosa. Sono spesso chiamati in causa anche i traumi psichici e fisici e l’età della madre (il rischio aumenta progressivamente dopo i 35-40 anni).
La terapia
Nel caso in cui constatiate i sintomi di un aborto spontaneo, andate dal ginecologo. Per effettuare la diagnosi, il vostro medico vi prescriverà un’ecografia e un esame per misurare il dosaggio dell’ormone beta HCG. Queste analisi permetteranno di verificare che l’aborto spontaneo sia stato completo, ovvero che embrione e placenta sono stati completamente espulsi. Nel caso di un aborto spontaneo incompleto (la cavità uterina non si è svuotata completamente) sarà necessario un raschiamento, un’operazione chirurgica effettuata sotto anestesia.
Le consenguenze
Non è facile vivere un aborto spontaneo. Le donne si fanno molte domande, si preoccupano e spesso si sentono in colpa. Tanto più che questo evento comporta delle alterazioni ormonali significative. È importante non chiudersi in se stesse, ma cercare l’aiuto e il sostegno della famiglia, degli amici e dei medici. E ricordare che, dopo un aborto spontaneo, è ancora possibile rimanere incinte.
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