La felicità? Arriva a 50 anni
A cinquant'anni non si è vecchi, anzi, si è soddisfatti e contenti. Il livello di felicità inizia a salire proprio allora. A provarlo, uno studio australiano.
Rughe, vecchiaia, stanchezza? Neanche per sogno. La felicità arriva dopo 50 anni, spiega una ricerca dell'Australian Institute of Family Studies. Altro che trenta o quarant'anni, secondo i ricercatori il meglio arriva proprio allora. Per determinarlo, i medici hanno seguito 27 mila persone tra i 19 e i 35 anni per 12 anni, interrogandole man mano sul loro livello di soddisfazione (da 0 a 10) in ogni fase importante della loro vita, come il lasciare la casa dei genitori, sposarsi, avere figli, divorziare, andare in pensione, vivere un lutto.
Cosa hanno scoperto? Volendo seguire l'andamento generalizzato, a 15 anni siamo tutti felici, poi segue una discesa fino ai 35 anni: da lì ai 50 la nostra soddisfazione è ai minimi storici. Risale, per fortuna, attorno ai 50, per arrivare al suo massimo attorno agli 80 anni. Ci sono però picchi e discese, situazioni comuni ad alcuni gruppi o sessi. Si scopre così che il primo figlio è una gioia, certo, ma il primo anno, tra tante difficoltà, per la mamma la vita è un po' meno felice. Gli uomini sono più soddisfatti in età adulta, mentre nella mezza età vale il contrario, con le donne in testa. Altro dato divertente, dopo aver lasciato il nido, i figli in realtà sono meno felici, mentre lo sono molto di più i genitori (soprattutto le madri).
Che il quindicennio più duro sia quello che affrontano gli over 35, il responsabile della ricerca, David de Vaus, lo spiega così: "Si tratta dell'età in cui le pressioni del lavoro tendono a essere al massimo, quando vi sono forti cambiamenti di carriera e di opportunità, ed è anche il tempo in cui separazione e divorzio sono più probabili". Con qualche piacevole inversione di rotta. I picchi di felicità? Matrimonio, inizio di una convivenza, i mesi della gravidanza.
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