Bic: "Look like a girl...think like a man” la pubblicità sessista scatena la rete

Look like a girl, act like a lady, think like a man, work like a boss": la pubblicità lanciata dalla Bic-South Africa in occasione della festa della donna scatena lo sdegno della rete. 

In rete si è scatenata la parodia della pubblicità della Bic (rimossa).


Voleva essere un gioco di parole e un augurio per la festa della donna che in Sud Africa si celebra in agosto. Alla fine è venuto fuori un’insulto sessista che ha fatto il giro del mondo. Il motto della Bic- South Africa ”Look like a girl, act like a lady, think like a man, work like a boss” - mostrati come una ragazza, comportati come una lady, pensa come un uomo, lavora come un boss - ha scatenato un polverone virtuale tanto che, dopo migliaia di critiche da parte degli utenti, il colosso francese produttrice (anche) di accendini, rasoi ma soprattutto penne a sfera, ha fatto retromarcia, chiesto scusa e ritirato la campagna pubblicitaria. Ma ormai la frittata era fatta. 

Tra chi fa dell’ironia, chi riscrive la pubblicità - “mostrati come ti pare, comportati come ti pare, pensa come ti pare, lavora come un boss” - e chi si rattrista che nel Terzo Millennio la pubblicità veicoli ancora stereotipi del genere, ce n’è per tutti i gusti. “Il mio boss è una donna - fa notare Jeanine Cameron su Twitter -, ma non pensa come un uomo né veste come una ragazza. Forse dovrei confiscarle tutte le sue penne?”.  

Insomma, un vero putiferio, tanto che alla fine l’azienda ha ritirato la pubblicità - "presa da un blog di donne in affari, che non voleva in nessun modo denigrare il genere" - ed è intervenuta con un post su Facebook: “Tanto per cominciare siamo incredibilmente dispiaciuti per aver offeso tutti. Non era assolutamente nelle nostre intenzioni ma abbiamo capito perfettamente dove abbiamo sbagliato. Quel post non sarebbe mai dovuto uscire. Il feedback che ci avete dato - conclude - ci ha aiutato a garantire che una cosa del genere non accadrà mai più". 

Scuse che, per qualcuno, sono peggio del buco. “L’aspetto più triste di questa storia - cinguetta Arianna Baldo - è che le scuse non fanno alcuna differenza. Il vero problema è la mentalità che sta dietro la creazione di questa pubblicità, secondo cui le donne dovrebbero investire sul loro look (e nell’apparire come ragazzine) ed emulare gli uomini per essere riconosciute professionalmente”.

A ben vedere non è la prima volta che la Bic fa uno scivolone del genere. L’ultimo episodio risale all’aprile 2011 quando il lancio della penna (rosa e brillantinata) “progettata per stare bene tra le mani di una signora”, suscitò lo sdegno del gentil sesso che (un anno dopo) fece esplodere un caso clamoroso. "A che serve una penna per sole donne?", si domandava qualcuna. "Roba anni '50", commentava qualcun altro, fino al sarcasmo di chi faceva notare all’azienda: “grazie per aver inventato questa meravigliosa penna con cui potrò scrivere le mie ricette" o “finalmente una penna per annotare il ciclo sull'agenda". Su Tumblr.com sbucò persino una pagina ad hoc che in breve si riempì di recensioni negative, commenti al vetriolo e persino una campagna pubblicitaria-parodia. Anche allora il marketing della Bic fu costretto a fare retromarcia. La cronaca rivela, però, che da quell’esperienza non imparò granché: si spera che questa sia la volta buona

Copyright foto: Twitter#happywomensday
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