Kanye West: "Sono la più grande rockstar vivente su questo pianeta" (chissà sugli altri)

Kanye West dal palco del Glastonbury Festival, dopo una (deludente) interpretazione di Bohemian Rhapsody ha dichiarato: "Sono la più grande rockstar vivente su questo pianeta". Mentre il comico Simon Brodkin sale sul palco per cacciarlo, la rete se la ride. 

Dal palco del del Glastonbury Festival, Kanye West ha urlato: "state guardando la più grande rockstar vivente su questo pianeta".


L’importante è crederci, dicono. Il problema - soprattutto in tempi social - è non esagerare. Soprattutto se ti chiami Kanye West e dopo una (deludente) cover di Bohemian Rhapsody dichiari al mondo: “Voglio dirlo stasera perché tra 20 anni, 30 anni, 40 anni, potrò non poterlo più dire, ma posso dirlo stasera: in questo momento state guardando la più grande rockstar vivente su questo pianeta”. Wow, viene da chiedersi come siano quelle extraterrestri, si sarà domandato qualcuno tra il pubblico. I più affezionati avranno fatto gli scongiuri perché una frase del genere rischia di essere, per dirla alla Renzi, una gufata bella e buona. Insomma, mentre il collega Puff Daddy cadeva dal palco dei BET Award, lui, più o meno nelle stesse ore, da quello del Glastonbury Festival - dove, tanto per la cronaca ha fatto una capatina anche il Dalai Lama -, faceva parlare (male) di sé.  

Insomma, sull’Olimpo Kanye un posto ce l’ha di sicuro, con i suoi 21 Grammy vinti e milioni di copie vendute. Ma da lì ad autoproclamarsi “la più grande rockstar” il passo è lungo. E il coro di cinguettii che ha intonato la rete per dirgli di volare un po’ più basso non ha esitato a ricordarglielo. Tanto più che la sua performance ai Glastonbury non è stata esattamente esilarante. In molti non lo volevano, tanto che appena ha iniziato a cantare le prime battute di Black Skinhead, il comico inglese Simon Brodkin è salito sul palco per provare a fare quello che ha twittato poco dopo essere stato cacciato dalla sicurezza: “Alcune persone hanno detto che Kanye non avrebbe dovuto esibirsi a Glastonbury, così ho pensato di dargli una mano”. Exploit che il comico ha dedicato a Taylor Swift in nome di una rivalsa per la storica interruzione di West al suo discorso di premiazione ai Video Music Awards 2009.
  
Ma tant’è: Kanye crede in Kanye e il mondo dovrebbe essersi abituato al suo (ingombrante) ego. Nell’ordine, si è già paragonato a Leonardo Da Vinci, Michelangelo e Galileo Galilei: “Immaginate se a questi personaggi fosse stato chiesto di non pensare a nulla - aveva dichiarato pochi giorni fa - tranne che a ciò per cui sono diventati famosi. Non sto dicendo che sono Da Vinci ma sento che è giusto per un essere umano confrontarsi con qualsiasi cosa”. Senza dimenticare che “sono l’artista più influente della mia generazione, in carne e ossa - aveva dichiarato qualche mese prima -. Sono William Shakespeare, come Walt Disney, come Nike, come Google”. D’altra parte Rolling Stone lo ha piazzato in copertina con una corona di spine e Time lo ha infilato nella lista delle persone più influenti al mondo. Il rischio di farsi prendere la mano, forse, avrebbe contagiato più di un comune mortale. 

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