Omicidio Loris, la mamma Veronica Panarello: "Mio figlio è speciale"
Veronica Panarello: "Mio figlio è speciale". Dallo studio di "Porta a Porta" l'interrogatorio dell'8 dicembre 2014 che precede di poche ore l'arresto della mamma del piccolo Loris accusata di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Nove giorni dopo la morte del figlio, la madre ne parla al presente.
“Mio figlio è speciale, ha un carattere molto particolare, silenzioso. Ha otto anni ma una mentalità di un bambino, non voglio dire di quattordici ma di tredici sì”. Quel figlio si chiamava Loris Andrea Stival. L’8 dicembre 2014 la mamma, Veronica Panarello, 26 anni, lo descrive agli inquirenti, ne parla al presente, ma Loris è già morto, da più di una settimana, strangolato la mattina del 29 novembre 2014. L’hanno trovato nel pomeriggio, in un canalone di scolo in contrada Vecchio Mulino, a pochi chilometri da Santa Croce Caterina, nel Ragusano, con il cranio fracassato. Dopo quell’interrogatorio davanti al procuratore Carmelo Petralia e il pm Marco Rota, Veronica verrà arrestata con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Il video è andato in onda durante la puntata del 9 giugno di Porta a Porta e le mamme d’Italia hanno avuto più d'un sussulto. Per quella vita spezzata, per quella famiglia distrutta, per quella madre minuta, accasciata sulla scrivania.
Gli inquirenti sondano il suo passato, il difficile rapporto con la sua famiglia d’origine, il tentativo di suicidio. “Ma mi spieghi una cosa - domanda lei -, cosa c’entra il mio passato con mio figlio adesso?”. “C’entra, c’entra”. Veronica risponde, racconta la rassegnazione per non essere mai stata voluta dalla madre, il dolore quando ha scoperto che suo padre non era per davvero suo padre. Il pm la incalza, le ricorda le contraddizioni della sua ricostruzione con le riprese delle telecamere ma lei risponde: “Io non posso dire quello che non ho fatto!”. Non sa che da persona informata dei fatti, di lì a qualche ora sarebbe stata accusata come la responsabile e incarcerata.
Nello studio di Vespa, la criminologa Roberta Bruzzone, il direttore del settimanale Giallo, Andrea Biavardi, e il legale della Panarello, Francesco Villardita, dibattono e concordano: le domande degli inquirenti hanno scandagliato il quadro personale, familiare ed intimo della 26enne, convinti che un passato così pieno di dolore possa aver scaturito l’atroce delitto di cui l’accusano alla fine dell’interrogatorio.
Ora Veronica è in carcere. Lo scorso 30 maggio, la prima sezione penale, presieduta da Arturo Cortese, ha respinto il ricorso della difesa che chiedeva di rivalutare la custodia cautelare della donna madre anche di un altro figlio, Diego, di 3 anni, ora affidato al padre. I nuovi esami medici smontano l’alibi di Veronica, il corso di cucina alle 10 del mattino: a quell’ora il piccolo Loris era già morto.
A decidere il destino della giovane donna sarà il processo. Per ora restano le parole di Claudia Giavatto, la vicina di casa: “Loris era tutta la sua vita. Se l’ha ucciso lei, ha ucciso anche se stessa".
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