Il pollo, vero alleato della salute
Pollo al forno, tacchino ai ferri: le carni bianche sono adatte a tante ricette. Ma sono ancora troppo poco usate. Un nuovo documento spiega perché sono più salutari delle carni rosse. E perché gli italiani dovrebbero mangiarne di più.
Si parla spesso dei rischi connessi ad un eccessivo uso e consumo di carni rosse. E delle qualità delle carni bianche, pollo e tacchino in particolare. A ricordare l'importante di mettere anche queste tipologie di alimenti nei nostri piatti sono gli esperti della associazione no profit Nutrition Foundation of Italy, che hanno stilato un documento (che sarà pubblicato sulla rivista scientifica Food Nutrition Research) per sottolineare come un adeguato consumo di carne bianca migliorerebbe la qualità complessiva della dieta della popolazione italiana. Già, perché in Italia a fare da padrona è la classica bistecca di carne rossa, che copre il 38% dei consumi, contro il 25% riservato alle carni cosiddette avicole. Si tratta di una media molto bassa, soprattutto se rapportata al resto d'Europa, dove i dati sono superiori (17,8 kg di consumo medio all'anno per persona contro i 13,6 kg italiani).
Le evidenze scientifiche che fanno propendere per le carni bianche sono diverse. Prima di tutto, a differenza delle carni rosse, non c'è correlazione tra l'assunzione di pollame e la mortalità per cause cardiovascolari. Anzi: gli studi provano che alti livelli di consumo di pollame, pesce e frutta a guscio corrispondono a minori rischi di eventi coronarici, rispetto a quelli legati alle carni rosse. Questo per via del minor apporto di sodio e grassi polinsaturi da parte delle carni avicole, che per questo motivo sono una buona alternativa di fonti proteiche, ideali soprattutto per chi è a rischio coronarico.
Cuore a parte, i ricercatori sottolineano che ci sono anche dati epidemiologici che mostrano come il pollo vada bene anche per i diabetici: una dieta che comprenda, accanto a tacchino e affini, anche cereali integrali, pesce, frutta e verdura (e al contempo, una riduzione di carni grasse e lavorate, amidi e zuccheri) aiuta anzi nella prevenzione di questa patologia.
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