L'Italicum è legge: dieci anni dopo il Porcellum, l'Italia ha una nuova legge elettorale

L'Italicum è legge: il nuovo sistema elettorale è stato approvato alla Camera in via definitiva con 334 voti favorevoli e le opposizioni che hanno scelto di uscire dall’aula disertando il voto finale. Entrerà in vigore il 1° luglio 2016: fino ad allora niente elezioni.


Il premier Matteo Renzi e il ministro dell'Interno Angelino Alfano, entrambi soddisfatti dopo l'approvazione dell'Italicum.


L'Italicum, la riforma della legge elettorale che il premier Matteo Renzi non solo ha battezzato, ma ha difeso con le unghie e con i denti, è legge. Il provvedimento è stato approvato in via definitiva dalla Camera con 334 voti favorevoli e le opposizioni che hanno scelto di uscire dall’aula disertando il voto finale. Poco meno di dieci anni dopo il Porcellum, il nuovo sistema sarà operativo dal primo luglio 2016, il che – essendo stato dichiarato incostituzionale il recedente – garantisce che fino ad allora non si voterà. 

Naturalmente soddisfatta la ministra per le Riforme Maria Elena Boschi che, dopo gli applausi e le congratulazioni dei colleghi, ha commentato: “Missione compiuta”. Così come il ministro dell’Interno Angelino Alfano, questa è “una buona legge”. Immancabile il tweet del premier Matteo Renzi: "Impegno mantenuto, promessa rispettata. L'Italia ha bisogno di chi non dice sempre no. Avanti, con umiltà e coraggio. È #lavoltabuona”. Di tutt’altro avviso Pier Luigi Bersani: “il dissenso - ha detto subito dopo il voto - è stato abbastanza ampio. Ora cosa fatta capo A...ma il dato politico sia sull'approvazione della legge sia sulle dimensioni del dissenso è non poco rilevante”.

Polemiche a parte, nella pratica, tra sistema proporzionale, premio di maggioranza, soglia di sbarramento, doppio turno e capilista bloccati, chi vive una vita normale, e non ha la passione bruciante della politica, li avrà persi di vista. Eppure sono tutti i qui, i capisaldi del mitico Italicum, il sistema uscito dalla riforma elettorale che ha monopolizzato il dibattito di Parlamento e dintorni negli ultimi mesi. La base della legge è quella stabilita con il patto del Nazareno tra il premier Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. Tuttavia quell’accordo ha subito una serie indefinita di ritocchi, tagli e levigature, le ultime apportate al Senato anche con il voto favorevole di Forza Italia (che ieri invece non ha espresso voto favorevole). Anzitutto va chiarito, l’Italicum vale solo alla Camera: il Senato non è più elettivo e verrà riformato.

Premio di maggioranza 

L'Italicum assegna un premio di maggioranza alla lista che supera il 40% dei voti: questa ottiene 340 seggi, ovvero il 55% dei 630 seggi complessivi. Se nessun partito raggiunge questa quota, si passa a un secondo turno - nel quale si affrontano solo i due partiti più votati – che stabilisce chi si aggiudica il premio. Gli altri partiti si ripartiscono i seggi rimanenti sulla base della percentuale di voti ottenuti (secondo il sistema proporzionale), ovvero 290 meno quelli assegnati alle circoscrizioni estere e a Trentino e Valle d’Aosta.

Coalizioni addio 

Al ballottaggio, diversamente da quanto accade con i sindaci, non sono permessi apparentamenti (almeno ufficiali, chiaro che sottobanco si può fare come si crede), quindi il terzo partito può solo, se vuole, dare ai suoi elettori l’indicazione di quale votare tra i primi due. Spariscono, insomma, le coalizioni.

Sbarramento al 3% 

Entrano alla Camera soltanto i partiti che abbiano superato il 3% dei voti espressi.

Collegi e capilista bloccati 

L'assegnazione dei seggi della Camera viene calcolata proiettando le percentuali ottenute dai partiti a livello nazionale su cento collegi (divisi in venti circoscrizioni), ognuno dei quali elegge 6 o 7 deputati. Ogni partito sceglie il capolista (da qui “bloccato”), il cui nome sarà prestampato sulla scheda, sopra due righe destinate alle preferenze.

Candidature multiple 

È possibile che un capolista (ma solo un capolista) si presenti in più collegi, fino a un massimo di dieci. 

Le preferenze 

Accanto al simbolo di ciascun partito ci sarà  il nome del capolista bloccato e due spazi dove scrivere le due eventuali preferenze. È obbligatoria l’alternanza di genere: se si danno due preferenze, si devono indicare un uomo e una donna. Chi ne esprime una sola, può scegliere chi crede indipendentemente dal genere del capolista.

Trentino Alto Adige e Valle d'Aosta

In queste due regioni si vota con i collegi uninominali, come con il Mattarellum.

All’estero 

Potranno votare per corrispondenza i cittadini italiani che sono all'estero per almeno tre mesi o per motivi di studio, per lavoro o per cure mediche.

Clausola di salvaguardia 

L’Italicum è operativo dal primo luglio 2016, il che – essendo stato dichiarato incostituzionale il sistema elettorale precedente – garantisce che fino ad allora non si voterà.


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