La donna Givenchy è gioiosamente chic
A Parigi Givenchy gioca con la femminilità disegnando vistosi baffi finti sul viso delle modelle. In passerella le trasparenze regnano sovrane su una collezione di capi classici e sofisticati.
Donna baffuta sempre piaciuta. Lo conferma la collezione presentata a Parigi dalla maison Givenchy che, per la prossima stagione fredda, immagina una femminilità chic ma capace di un po’ di sana auto-ironia. Le modelle hanno sfilato, nel giorno della Festa della Donna, portando in passerella capi classici e sofisticati che, però, sono diventati ironici e frizzanti grazie ai vistosi baffi finti disegnati sul viso delle ragazze con complicati giochi di make-up e gioielli.
Largo così a una donna spiritosa che, sul fronte guardaroba, non teme di unire classici e tendenze del tutto nuove esplorando la palette tipica dell’Autunno/Inverno tra i colori di terra e l’onnipresente black. Sul catwalk si susseguono pizzi e velluti mentre il gioco del vedo non vedo diventa maliziosamente sexy con le scollature e gli spacchi importanti. Ai piedi la parola d’ordine è “a punta” con gli stivali lucidi o scamosciati che raramente superano la metà del polpaccio sovvertendo quelle regole di altezza esagerate che, tra ankle boots extra-long e cuissardes, sembravano intoccabili in quest’ultimo Fashion Month.
Ma per le estremità la fantasia non conosce limiti come dimostrano le spuntate rosso fuoco che, se sono perfette nell’abbinamento con i tessuti damascati, svelano tutte le loro potenzialità solo nell’accostamento tono su tono con il velluto bordeaux. E anche se le scarpe sono all’insegna del minimal, naturalmente l’oversize non manca. In questo caso, però, riguarda gli orecchini di dimensioni esagerate che, nei look in pedana, si scoprono degni sostituti di tutti gli altri accessori. Le borse, per esempio, non sono pervenute.
Come definire una collezione così ricca in due parole? Gioiosamente chic, ecco la donna del 2015-2016 secondo Givenchy che, con la sua femminilità sofisticata ma scherzosa, ha omaggiato le signore nel giorno della loro festa. Con un risultato ben più piacevole di una mimosa.
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