A passo leggero per salvare il Pianeta

"A passo leggero" è il libro che suggerisce semplici esercizi di "introspezione e circospezione" ovvero le mosse di tutti i giorni che aiuteranno a salvare il Pianeta. Il tutto condito di tanta empatia, il cordone che tiene tutti insieme.


"A passo leggero" di Cristina Gabetti è percorso che va contro l'obsolescenza programmata e contro gli sprechi, in cui l'empatia ha un potenziale enorme.

 
È ora di cambiare passo altrimenti camminare nel mondo sarà un'impresa sempre più faticosa. Bastono pochi gesti: se li facessero tutti, tutti i giorni, il Pianeta, se potesse, ringrazierebbe. A riflettere sul tema c'è A passo leggero (Bompiani), il nuovo libro di Cristina Gabetti, giornalista e scrittrice, che da anni si occupa di ambiente proponendo soluzioni per limitare gli sprechi. Un libro che può essere letto iniziando da qualsiasi pagina, perché non c'è un ordine giusto per iniziare il "changing", la sfida a mettere in pratica semplici esercizi di "introspezione e circospezione", come li chiama l'autrice. D'altra parte, gli effetti positivi delle semplici mosse in questione, non coinvolgono solo il Pianeta ma anche i suoi abitanti. "La sostenibilità - ci tiene a puntualizzare la Gabetti - non è un concetto astratto, è qualcosa che prende forma nella nostra coscienza e comincia nella vita quotidiana".

"Tutto cambia in fretta: come vogliamo cambiare? - si domanda - Non basta meditare, dobbiamo prepararci al fare. Essere consapevoli e preoccuparci meno. Abbiamo ottimi motivi per vivere angosciatissimi, per farci schiacciare dalla necessità. Tendiamo a sovraccaricarci, cerchiamo di essere allineati e invece sarebbe meglio disallinearci. Più vado avanti, più mi rendo conto di quanto sia importante il rapporto con la natura, da un orto condiviso a una semplice passeggiata". Temi che Cristina ha affrontato nella "scuola di futuro" che ha frequentato alla Singularity University, in piena Silicon Valley dove, in fatto di futuro, la sanno piuttosto lunga. Il primo ostacolo da superare, insegnano in California, è far capire alla gente le dinamiche esponenziali dello sviluppo tecnologico, gli effetti dirompenti che avranno sulle nostre vite e, d'altro canto, le potenzialità di piccoli gesti che, se fatti su larga scala, possono fare la differenza.  


L'esempio più lampante è Wikipedia: "in un mondo che nel giro di poco tempo dovrebbe essere interamente connesso con possibilità di interagire - spiega Cristina - uno dei più importanti strumenti di conoscenza è proprio Wikipedia indipendente e gratuita, che vive grazie ai contributi. Spero che questa idea possa coinvolgere qualcun altro. Perché quello è proprio un caso in cui poco può fare molto". 

S'inizia in casa, imparando a svuotare il frigo primo di riempirlo di cibi freschi, o provando ad aggiustare oggetti ed elettrodomestici prima di buttarli, in barba all'obsolescenza programmata dei tempi moderni. Si continua raccogliendo l'acqua piovana ("non sarebbe meglio se i nuovi edifici avessero un sistema di raccolta?" domanda Cristina), e poi usando accendini e pile ricaricabili, facendo le scale e usando i mezzi pubblici. E perché no, anche camminando a piedi nudi. D'altronde la moda del barefooting o Gimnopodismo nata in Nuova Zelanda ha già conquistato vip e comuni mortali.

"Punto i riflettori su cose che appartengono alla vita di tutti - spiega l'autrice - con l'obiettivo di stimolare gli altri alla riflessione, alla domanda, anche alla contraddizione". A passo leggero propone un percorso che mira alla consapevolezza delle azioni e degli effetti che provocano attraverso l'empatia sociale. "La nostra umanità va protetta, altrimenti perderemo quella elasticità mentale, la coscienza della nostra fisicità". Che il changing abbia inizio.

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Svuotare, ridistribuire 


Una buona abitudine per evitare gli sprechi è fare la spesa quando il frigo è vuoto.


Mezza tonnellata a testa: tanti sono i rifiuti che ogni italiano produce ogni anno. Immaginate se tutti quanti, prima di fare la spesa, svuotassero il frigorifero. E poi immaginate delle piattaforme per la condivisione dei cibo e altre per la distribuzione del pane e dei dolci invenduti. Sarebbe un mondo migliore. 

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Aggiustare prima di sostituire


Una buona manutenzione allontana nel tempo l'obsolescenza programmata.


Elettrodomestici, smartphone, tablet, stampanti, televisori: hanno tutti i giorni contati. È l'obsolescenza programmata, tema più volte affrontato dal guru della decrescita felice, Serge Latouche. Contestata, discussa e smentita, è da tempo al centro di polemiche e proposte di legge per arginarla. Nel frattempo non resta che cercare di combatterla facendo una buona manutenzione degli oggetti.

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Un accendino (magari) per sempre


Ogni anno si vendono più di un miliardo mezzo di accendini: dal ’61 a oggi sono tonnellate di plastica non riciclabile.


Economici, usa e getta, ovunque: gli accendini di plastica hanno ucciso i fiammiferi e popolato il mondo. Pare che la Bic ne produca un miliardo e mezzo ogni anno: fate i conti. Sarebbe il momento riscoprire i ricaricabili e imparare a non perderli più ovunque. Altrimenti, prima o poi, ci sommergeranno!

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Batterie imbattibili


In Italia si esauriscono trenta milioni di chili di batterie: se passassimo alle ricaricabili?


La prossima volta che dovrete comprarle pensateci: in Italia si esauriscono trenta milioni di chili di batterie, ogni pila contiene circa abbastanza mercurio per inquinare mille litri d'acqua. E se scegliessimo solo pile ricaricabili?  


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Wikipedia everywhere


Uno degli strumenti di conoscenza più importanti è Wikipedia, l'enciclopedia indipendente e gratuita, che vive grazie ai contributi e connette le persone.


Ogni mese mezzo miliardo di persone cerca qualcosa su Wikipedia, l'enciclopedia più democratica del mondo: il più grande esperimento di conoscenza e memoria collettiva che l'uomo abbia mai avuto la possibilità di sperimentare. Creata dalla gente per la gente in un mondo sempre più interconnesso: "Spero che questa idea possa coinvolgere qualcun altro. Perché quello è proprio un caso in cui poco può fare molto" si augura Cristina Gabetti.

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Pioggia: un bene prezioso


Non sarebbe meglio se i nuovi edifici avessero un sistema di raccolta dell’acqua piovana?


Raccogliere la pioggia permette di evitare inutili sprechi idrici, vedi l'uso dell'acqua potabile per irrigare vasi e giardini quando non è assolutamente necessario. Così come, raccolta e filtrata, può essere utilizzata per la pulizia dell'auto, della casa e per il bucato. "Non sarebbe meglio se i nuovi edifici avessero un sistema di raccolta?" domanda Cristina Gabetti. Cari architetti pensateci.

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A piedi nudi


Ricominciare a camminare (anche) a piedi nudi per sentire l'energia della Terra.


La moda del Barefooting o Gimnopodismo nata in Nuova Zelanda ha conquistato vip e comuni mortali. Negli ultimi anni si sono fatti beccare scalzi in giro per le città da Lapo Elkann alla top model Elle Mac Pherson, da Jennifer AnistonGoldie Hawn. Il loro slogan, "così riscopriamo la natura", è condiviso in pieno anche dalla filosofia di A passo leggero. In Italia, le premesse per far sì che il progetto prenda piede ci sono grazie alla comunità web Nati Scalzi nata nel 1999. Che cosa state aspettando?


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Surfare sui mezzi pubblici


Preferire i mezzi pubblici fa bene al Pianeta e alla nostra socialità.


Fa bene al Pianeta e ai suoi abitanti. Preferire i mezzi pubblici rispetto alle auto private risparmia all'atmosfera un bel po' d'inquinamento e offre ai cittadini l'occasione di conoscersi, confrontarsi, integrarsi nella speranza di una società sempre più empatica.

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Su e giù per le scale


Dopo anni di ascensori e scale mobili è ora di riscoprire i gradini.


Sali e scendi. Fallo oggi, fallo domani, la linea ne beneficia e il Pianeta pure. L'energia che si produce per fare i gradini fa bruciare, in media, dieci calorie al minuto. Facendo i giusti calcoli sarà come fare uno sport casalingo a costo zero. Anzi a risparmio energetico. Per il Pianeta, s'intende.

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Empatia sociale


L'empatia è un presupposto fondamentale per raccogliere fino in fondo la sfida del "changing".


La chiave di tutto sta nell'empatia sociale, un cordone che lega tutti gli abitanti del mondo come raccontano gli studi di James Lovelock, Erwin Laszlo e dell’economista mistico Clive Hamilton. Cristina Gabetti l'affronta insieme a Giacomo Rizzolati, lo scienziato che ha scoperto i neuroni-specchio dimostrando come siamo tutti interconnessi grazie alle dinamiche dell’empatia che hanno un fondamento scientifico. "La nostra società è così complessa che non può permettersi l’individualismo. Siamo un gigantesco puzzle che deve ricomporsi - si augura l'autrice di A passo svelto -. Sette miliardi di persone devono abitare il pianeta. Ed è possibile solo in armonia e coerenza con la natura".

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