One World Trade Center infestato dai topi: Anna Wintour lavora da casa
Invasione, quella dei roditori, che nella Grande Mela non è una novità. Prima che l'ex sindaco Giuliani avviasse una disinfestazione, infatti, ce n’erano almeno otto per ogni abitante: i numeri davano 10 milioni di esseri umani contro 80 milioni di ratti. Ma la speranza è l'ultima a morire e i residenti di Manhattan hanno creduto che l'operazione del primo cittadino fosse definitiva. La Condé Nast per prima che, tentata dagli affitti bassi e dalla missione di riqualificare la zona colpita dall'11 settembre, aveva trasferito gli uffici nel nuovo grattacielo.
L'entusiasmo è durato giusto il tempo di vedere un tappeto trasformato in gruviera, il soffitto dell’ufficio di un editor dell’informazione sportiva smangiucchiato e gli escrementi sulla tastiera del computer di un altro. E a nulla è servita (se non a fare arrabbiare ancora di più i lavoratori che hanno protestato ufficialmente con le autorità cittadine) la circolare che i dirigenti della Condé Nast hanno inviato ai loro dipendenti invitandoli a non mangiare mai sulle scrivanie. Per ora, l'unica strategia, è quella adottata dalla sacerdotessa Anna: lavorare da casa.
Soluzione che, però, non sempre mette gli inquilini al riparo dai famelici roditori. Come a Parigi, per esempio, l'altra grande città che da secoli combatte la sua guerra senza aver - per lo meno finora - avuto la meglio. I topi hanno invaso le strade, la metropolitana, i parchi, le case, i negozi, i ristoranti, i centri commerciali, i musei. I parigini lo sanno e il più delle volte li ignorano. D'altra parte capita di vederli sgattaiolare al Louvre e alle Galeries Lafayette. Ovunque, da sempre. "Uno dei miei primi appartamenti parigini - racconta Grazia, italiana che a Parigi vive e lavora da tempo - si trovava in rue Montorgueil, in pieno centro. A soli cento metri abitava il mio ragazzo che, a differenza mia, condivideva il suo monolocale con diversi topini che andavano a trovarlo. Ora, siamo d'accordo che gli affitti parigini siano molto cari e che sarebbe meglio condividerli con qualcuno, ma non ci sembrava il caso che quel qualcuno fossero dei topi". Grazia e fidanzato hanno chiamato la proprietaria che li ha invitati con modi non troppo gentili ad arrangiarsi: "ci ha urlato che non aveva nessuna intenzione di intervenire - continua Grazia -, e che è del tutto normale avere dei topi dato che si abita in una via piena di ristoranti. Morale della favola? Abbiamo trovato un altro appartamento insieme, lontano dai ristoranti".