Colestasi – Definizione
Definizione
La colestasi corrisponde ad una diminuzione o alla scomparsa del normale flusso della bile, che vede come conseguenza l’aumento di volume della bile stessa, nelle vie biliari. La colestasi è spesso dovuta ad un’ostruzione posta sul tragitto normale di evacuazione della bile oppure a seguito di una patologia epatica. I sintomi della colestasi sono rappresentati da ittero e da pizzicore, prurito non spiegabile. La colestasi può essere anche conseguenza di un tumore, di un’infezione o di calcoli biliari. Per diagnosticare questa patologia vengono effettuati dei prelievi che consentono di mettere in evidenza alcuni elementi del sangue: fosfati alcalini e bilirubina, spesso anche le transaminasi. Un’ecografia consente di ricercare, nel miglior modo possibile, la causa sottostante questa colestasi.
Colestasi gravidica
La colestasi gravidica è una patologia che può sopraggiungere alla fine di una gravidanza. Essa è molto rara e colpisce circa l’1% delle donne incinte. Questo tipo di colestasi è dovuta ad un’anomalia sita a livello delle cellule del fegato, gli epatociti. Queste cellule non espellono correttamente gli acidi biliari che passano nel sangue, il che rappresenta un rischio per il feto. La malattia si caratterizza con prurito a livello dell’estremità: mani e pianta dei piedi, che via accentuandosi in modo progressivo. Per evitare l’accumulo dei rifiuti biliari, che possono risultare tossici per il nascituro, viene somministrato un trattamento a base di acido ursodesossicolico. È, inoltre, suggerito un monitoraggio costante delle condizioni della futura mamma, e il parto può essere provocato dai medici.