Tiroidite autoimmune: sintomi e terapia
La tiroide è una ghiandola situata nella parte inferiore del collo, il cui ruolo è quello di effettuare la secrezione e la regolazione degli ormoni tiroide, esercitanti diverse funzioni nell’organismo. Questa ghiandola, però, viene spesso colpita da malattie dette autoimmuni, ossia sviluppatesi per azione dei loro stessi anticorpi.
Definizione
Nelle malattie autoimmuni che colpiscono la tiroide si distingue la malattia di Basedow, nella quale gli auto-anticorpi si fissano sulla tiroide e stimolano la secrezione dell’ormone (dando origine all’ipertiroidismo); da altre malattie autoimmuni che provocano la sua infiammazione, come la tiroidite autoimmune o, l’esempio tipico di questa categoria, la tiroidite di Hashimoto. Le tiroiditi autoimmuni sono date da uno sconvolgimento immunitario che aumenta la produzione di anticorpi, i quali attaccano la ghiandola della tiroide. All’inizio dell’infiammazione da tiroidite, la ghiandola produce più ormoni tiroidei, poi lascia spazio ad un ipotiroidismo. In stadi avanzati, il ritorno al funzionamento normale della tiroide è possibile, ma in alcune forme come quella della tiroidite di Hashimoto, l’ipertiroidismo perdura.
Sintomi
La tiroidite autoimmune si manifesta solitamente con la comparsa del gozzo, salvo casi particolari, come la tiroidite atrofica, che al contrario si ritrae. L’apparizione del gozzo è indolore, mentre manifestazioni sintomatiche di altro tipo sono collegate allo stadio della tiroidite in corso. All’inizio, infatti, la distruzione delle cellule tiroidee provoca una liberazione degli ormoni tiroidei e i sintomi sono quelli tipici dell’ipertiroidismo, come segnali cardiaci: tachicardia, segnali digestivi, dimagrimento, nonostante una buona dieta alimentare, diarrea, problemi d’umore, tremori, aumento della temperatura con sudore e deperimento muscolare, atrofia. Con il passare del tempo la ghiandola tiroidea diminuisce il volume e i segnali dell’ipotiroidismo si sostituiscono globalmente a quelli dell’ipertiroidismo: rallentamento del ritmo cardiaco, presa di pesa, stanchezza, rallentamenti psicomotori, depressione, freddo, crampi e dolori muscolari.
Diagnosi
La diagnosi è determinata con il dosaggio della TSH, l’ormone che stimola la secrezione degli ormoni tiroidei. Un’ecografia della tiroide, inoltre, e il dosaggio degli anticorpi specifici consentono di meglio delineare il tipo di tiroidite in corso.
Cura
In caso la tiroidite non presenti sintomi fastidiosi, non viene richiesto alcun trattamento. In caso contrario, i sintomi vengono trattati con ormoni tiroidei di sintesi. Il trattamento può essere necessario anche a vita, fino alla risoluzione dei sintomi.
Prevenzione
Non esistono vie preventive, che scagionano la presenza di una tiroidite autoimmune. In caso sussistano fattori di rischio importanti, quali antecedenti familiari, è bene sorvegliare la situazione in modo costante. La popolazione più colpita da tiroidite autoimmune sono le donne tra i 30 e i 60 anni.