Cruralgia: sintomi e tempi di guarigione
La cruralgia, definita anche nevralgia crurale, indica un dolore situato al livello della coscia a causa di un problema che colpisce il nervo crurale.
Definizione
Il nervo crurale (chiamato anche nervo femorale) comanda una parte della mobilità della coscia e della sensibilità della parte anteriore. Chi soffre di cruralgia, spesso pensa di soffrire di sciatica, poiché le due patologie si assomiglia e si caratterizzano dalle stesse cause e dolori simili. Ciò che in termini medici differenzia queste due patologie è la localizzazione dei dolori, che possono colpire due nervi diversi, che però sono in contatto fra loro. La cruralgia colpisce spesso soggetti oltre i 50 anni e costituisce un’irritazione del nervo femorale, variabile a seconda dell’origine.
Cause
Le cause della cruralgia si basano su una compressione del nervo crurale in una zona del suo tragitto o su una delle ramificazioni dove è nato, a livello delle vertebre lombari. Il nervo crurale si situa all’uscita della rachide lombare, a destra (lombocruralgia destra) o a sinistra (lombocruralgia sinistra), tra la quarta (L4) e la quinta (L5) vertebra lombare. Spesso si tratta di una compressione alla base di un nervo secondario ad un’ernia del disco intervertebrale o, in rarissimi casi, a causa della presenta di un altro processo compressivo come il tumore. Anche un ematoma del muscolo psoas può comprimere il nervo femorale.
Sintomi
La crulalgia si presenta come un dolore che può essere percepito a livello della coscia. Questi dolori sono, in generale, descritti, come dei bruciori o delle scosse elettrice. Seguendo la radice colpita e l’origine dell’irritazione del nervo, il dolore potrebbe essere situato su zone diverse e percepito più o meno in alto. Il dolore può situarsi anche a livello della parte esterna delle natiche, della parte anteriore e interna della coscia e discendere fino alla gamba in caso sia stata colpita la radice a livello della 3° vertebra lombare. Essa può essere a livello della parte mediana della natica, la parte esterna della parte esterna della coscia e poi sul lato anteriore della coscia inferiore, estendendosi lungo la parte anteriore della gamba quando la lesione colpisce la 4° vertebra lombare. Nel caso venga colpita la radice del nervo, il dolore rimonta fino alla zona più bassa della schiena, in questo caso di parla di lombocrulalgia. Nei casi più gravi, la cruralgia può provocare delle paralisi, si parlerà allora di cruralgia paralizzante.
Diagnosi
Al fine di stabilire una diagnosi, il medico interroga il paziente sul dolore, sulla sua localizzazione, sui momenti in cui tende a manifestarsi, sulle circostanze e sull’aumento o miglioramento dei sintomi dolorosi. Poi, lo specialista, procede con un esame clinico, che vede il paziente steso sul ventre, flettere il ginocchio. Queste manovre tipiche della sciatalgia, o cruralgia, vengono detto segno di Lasègue o, invertito, o segno di Léri. Una radiografia della colonna vertebrale e un prelievo di sangue vengono effettuati per completare la diagnosi.
Terapia
In caso di cruralgia, si raccomanda di evitare sforzi importanti, senza vietare il movimento. Il medico può decidere di prescrivere degli analgesici e degli antinfiammatori non steroidei o optare per delle iniezioni di cortisone, al fine di migliorare transitoriamente le manifestazioni sintomatiche avvertite. La fisioterapia offre ottimi risultati nella maggior parte dei casi. In funzione alla causa identificata, un trattamento specifico della stessa risulta necessario. Gli interventi chirurgici sono spesso tentati nei casi più gravi, invalidanti, anche se non comporta la sparizione totale dei dolori.
Prevenzione
Non esiste alcun metodo per prevenire la cruralgia. Le persone che portano regolarmente dei carichi pesanti sono spesso inclini a sviluppare questo genere di patologia.
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