Moda: 18 anni senza Gianni Versace

Il 15 luglio del 1997 lo stilista calabrese veniva ucciso a Miami con due colpi di pistola di fronte a casa. Cosa resta oggi di Gianni Versace? Uno stile, un gusto e soprattutto una nuova figura della donna che è nata dai suoi dirompenti bozzetti.

 

Il 15 luglio del 1997 Andrew Phillip Cunanan uccideva, con due colpi di pistola, lo stilista italiano Gianni Versace.


Sono passati 18 anni da quando, la mattina del 15 luglio 1997, Andrew Phillip Cunanan esplose due colpi di pistola uccidendo, sulla porta della sua casa a Miami, lo stilista Gianni Versace. Diciotto anni sono tanti, soprattutto in quel mondo fragile e capriccioso che è la moda, ma diciotto anni possono anche volare se un nome, e un gusto, riescono a imporre la propria linea stilistica diventando icone.

Così è stato per Gianni Versace il designer che, dall’atelier della madre a Reggio Calabria, volò a Parigi, Milano e New York per trasferirsi poi in quella villa anni Trenta affacciata sull’oceano che sarà il suo ultimo palcoscenico. Così è stato per colui che ha scosso la moda globale (e italiana) con una ventata di anticonformismo regalandole, come sosteneva l’amico Franco Zeffirelli, “la fantasia e la creatività”. 

Creativo dunque? No, o almeno non solo. Più che un creativo Gianni Versace fu un genio. Fu lui a contribuire alla nascita della categoria delle Super-Model chiamando a sfilare le bellezze statuarie, sovrane degli anni Novanta, e riconoscendo loro un ruolo che andava ben oltre i classici limiti contrattuali: Gianni Versace le rese delle celebrità. Fu grazie a lui che Linda Evangelista poté dire (con una frase destinata a entrare nella leggenda) che lei, Christy Turlington e Naomi Campbell, “don’t wake up for less than 10.000 dollar a day” ma fu grazie a lui (anche) che questo ristretto circolo di bellezze irraggiungibili si ampliò fino ad accogliere, tra l’altro, Cindy Crawford e Claudia Schiffer. 

E poi c’era il suo gusto. Un gusto dirompente, eclettico, sregolato, vistoso  e a tratti violento. Un gusto che ha rotto un equilibrio per crearne un altro. Un gusto che ha creato una donna nuova. Un gusto che rivive nel brio della sorella ed erede Donatella. Un gusto che non morirà mai. 

Copyright foto: Kika Press

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