Svezzamento naturale: come funziona?

Lo svezzamento naturale è quello più istintivo e si declina sulle necessità del bambino senza imporre troppe regole (e dicendo no a cucchiani e omogeneizzati): ecco come funziona passo dopo passo.

 

Lo svezzamento naturale segue i ritmi del bambino lasciandolo libero di cibarsi da solo e quanto desidera.

Svezzamento naturale sì o no? Se lo chiedono legioni di genitori alle prese con l’ultima moda (importata dai paesi anglofoni ma già molto apprezzata nei patri confini) in fatto di dieta per bambini, in cosa consiste però? Per spiegarlo non manca il manuale di riferimento che, best seller in UK, è pubblicato in Italia da Gribaudo (14,90 €) e, scritto da Gill Rapley e Tracey Murkett, s’intitola Lascia che il tuo bimbo si svezzi da solo. 

“La prima volta che un bambino ingerisce cibo solido è un momento cruciale – spiegano le autrici – ma spesso i genitori devono combattere a ogni pranzo per fare in modo che il bambino accetti di mangiare o evitare che faccia lo schizzinoso”. Come risolvere il problema? La soluzione migliore, secondo Rapley e Murkett, è quella di proporre un’alternativa, “lasciando che il bambino gestisca da solo come e quando iniziare a mangiare cibi solidi”. Ecco come fare.

 

Lo svezzamento naturale passo dopo passo

Per iniziare questa nuova avventura dell’alimentazione è indispensabile che il bambino sappia stare seduto da solo, sia capace di masticare (anche solo con le gengive) e abbia acquisito la capacità di dire “no” di fronte agli alimenti che non apprezza. Per questo, quindi, è consigliabile che il bimbo in questione abbia almeno 6 mesi dopo di che si può cominciare. Questo tipo di svezzamento, in pratica, prevede che il giovane gourmet sia lasciato libero di giocare senza obblighi (e senza cucchiaini) con gli alimenti per sviluppare un contatto anche tattile con i cibi. In pratica per i suoi primi contatti con il cibo, il piccolo di casa non dovrà essere forzato in nessun modo e saranno i suoi ritmi a dettare i tempi. In ogni caso, comunque, non si dovrà mai lasciarlo da solo (per scongiurare ogni possibile rischio di soffocamento) e si dovrà essere pronti al fatto che – almeno nel primo periodo – la maggior parte dei piatti, per quanto amorevolmente preparati e serviti, finiranno inesorabilmente per terra o – alla meglio – sul seggiolone.

 

Ricette per lo svezzamento naturale

Essendo “naturale” fin dalla sua definizione, questo genere di svezzamento non prevede omogenizzati ma solo pappette fatte in casa che dovranno essere accostate a piatti “da grandi” come riso, pasta, pane, carne, pesce e molta molta verdura. I cibi dovranno però essere inseriti gradualmente nella dieta del bambino e dovranno essere – per quanto possibile – gli stessi alimenti che compongono il pranzo e la cena del resto della famiglia. Il segreto, in questo caso, è di giocare con i formati preparando pezzetti di cibo a forma di bastoncino di modo che il piccolo possa tenerli in mano comodamente mentre li mangia.  Gli alimenti che meglio si prestano a questo taglio sono quelli della dieta vegetariana, in primis le verdure: dalle carote ai fiori di cavolfiore fino ai broccoli e agli zucchini, ma anche la carne (meglio il pollo) e il pesce che, ovviamente, dovrà essere perfettamente disliscato.

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