Ketoprofene: indicazioni, posologia ed effetti collaterali
Il ketoprofene è un antinfiammatorio non steroideo (FANS) che appartiene al gruppo degli acidi propionico (assieme all’ibuprofene, naproxene e fenoprofen), principi attivi che si trovano in commercio sotto forma di compresse, sciroppi, polveri, gel o soluzioni iniettabili. Di questi antinfiammatori, alcuni sono soggetti a prescrizione medica obbligatoria.
Uso
Il ketoprofene aiuta a combattere infiammazioni acute, subacute o croniche e viene anche usato per il trattamento sintomatico della febbre. In particolare, questa sostanza è utilizzata durante il manifestarsi dei dolori articolari (artrosi, artriti, reumatismi infiammatori), distorsioni e stiramenti, tendinite, mal di schiena, mal di testa (cefalee ed emicranie) e dolore neurologico (radicolare). Nella sua forma iniettabile, il ketoprofene è anche usato per trattare coliche renali. E il suo utilizzo è applicato anche ad uso veterinario.
Proprietà
Il ketoprofene è impiegato sia come un antinfiammatorio che come antipiretico ed analgesico. Esso è particolarmente indicato nel trattamento del dolore postoperatorio. In un contesto sintomatico a lungo termine, il ketoprofene non deve essere somministrato agli adolescenti sotto i 15 anni.
Effetti collaterali
Tra gli effetti secondari, collaterali, il ketoprofene presenta le stesse controindicazioni convenzionalmente indicate per l'assunzione di FANS: disturbi digestivi (ulcere, sanguinamento, soprattutto negli anziani), dolore addominale, nausea, vomito, diarrea, gas, costipazione, con un peggioramento che può diagnosticare vere e proprie patologie tra cui il morbo di Crohn o la colite ulcerosa.
Farmaci contenenti ketoprofene
Molti sono i farmaci ad uso generico, spesso da banco, che presentano come principio attivo il ketoprofene. Tra i più conosciuti vi si annoverano: Ketodol ®, Oki®, Fastum e Fastum gel ®, sale di lisina, Dolgosin®, Ibifen ®, e altri ancora. In caso di allergia o il manifestarsi di controndicazioni derivate dall’assunzione di questo principio, si consiglia di consultare il proprio medico curante.