Attacco cardiaco: sintomi, cause e cura

Se si avverte un dolore al torace spesso e volentieri di prima mattina o si percepisce un malessere quando ci si sforza, è probabile che si tratti di un attacco cardiaco chiamato anche infarto del mio cardio. Ecco di cosa tratta esattamente e cosa fare.

Cos’è

L’attacco cardiaco si presenta sotto forma di assenza del battito cardiaco del polso, che a sua volta comporta uno stato di incoscienza, determinata da un mal funzionamento del cuore, che in tali casi, non riesce a ben pompare il sangue al corpo e in particolar modo al cervello. Definito in gergo tecnico anche infarto del miocardio, l’attacco di cuore può risultare mortale.

Cause

Un attacco cardiaco è una sensazione di malessere generale che sopraggiunge in un contesto tipicizzato quale: età avanzata (oltre i 50 anni), segnali ereditari soggiacenti, sedentarietà, alimentazione squilibrata, troppo ricca di grassi saturi, ipercolesterolemia, tabagismo, sovrappeso o obesità, diabete, ipertensione arteriosa. In caso di occlusione di una delle due arterie nutrici del cuore, le coronarie, da parte di un trombo, si parlerà, invece, di un ateroma.

Differenza tra angina pectoris e infarto

Si parla di angina pectoris quando il sangue passa ancora attraverso l’occlusione dell’ateroma. Essa si manifesta con dolori dietro lo sterno e risulta spesso costrittiva e attivata in particolar modo compiendo sforzi o con il freddo. In caso di occlusione massiva e violenta, l’infarto (che determina la necrosi delle cellule muscolari cardiache) è responsabile di un arresto cardiaco immediato.

Sintomi

Il segnale maggiore di un infarto è il dolore violento che sopraggiunge al centro del petto, come una morsa o uno schiacciamento, che si irradia alle spalle, alla mascella, e anche al braccio sinistro. Sopraggiunge solitamente di prima mattina e s’accompagna con un’impressione imminente di morte istantanea. Il dolore è forte e non permette di riposare. In alcuni casi il dolore può non esserci, da qui l’interesse di localizzare altri segnali d’infarto: vomito o nausea inspiegabili, formicolio alle braccia e all’auricolare sinistro, malessere mattutino e durante uno sforzo, perdita di coscienza improvvisa, difficoltà respiratoria sia sotto sforzo che a riposo, angoscia inesplicabile, sudori.

Cosa fare in caso di attacco cardiaco

Fino a prova contraria, tutti i dolori intensi o moderati a livello del petto, prolungati, devono essere considerati come un infarto. In tali casi chiamare immediatamente il proprio medico o l’ambulanza. In attesa di soccorso evitare di sforzarsi il più possibile, stendersi sollevando le gambe per migliorare la tensione arteriosa, assumere il trattamento (derivato nitrico), se si soffre già di angina pectoris.

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