Bonus figli natalizio: di cosa si tratta?
Il cosiddetto bonus figli natalizio non è ancora attivo. Stando ad un disegno di legge presentato nel 2014 ma tornato recentemente di stretta attualità, si tratterebbe di un nuovo assegno universale per i figli.
Bonus figli natalizio: cosa c’è da sapere? Negli ultimi tempi è tornata a tener banco sulle pagine dei giornali la notizia che potrebbe essere erogato (nel periodo natalizio, da cui il nome) un assegno universale per i figli a carico, assegno che - in realtà - è già stato proposto nel 2014 dal Disegno di Legge delega Lepri (n. 1473). Fermo da allora al Senato, la dicitura che lo etichetta è “in corso di esame in commissione”, prevede - in sostanza - che tutti i genitori lavoratori (siano questi autonomi o dipendenti) possano usufruire di un assegno per i figli a carico entro i 26 anni d’età, in maniera proporzionale rispetto al reddito ISEE familiare e all’età dei figli (più alto per i primi 3 anni di vita e ridotto in altre due tranche nelle fasce d'età successive).
Bonus figli Natale: la proposta di legge
Slegata, in realtà, dal “Natale” in senso stretto, la nuova proposta di legge corrisponde alla “Delega al Governo per riordinare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico”. In sostanza, quindi, partendo dalla considerazione che, si legge nella proposta, “la disciplina vigente in materia si presenta oggi assai frammentata e, proprio in ragione della disomogeneità dei benefici riconosciuti, genera disparità di trattamento non più giustificabili” l’obiettivo sarebbe, si legge ancora, quello di “superare la situazione descritta, attribuendo un’unica misura generalizzata di beneficio per i minori a carico, sostitutiva di tutte le agevolazioni finora riconosciute”. Insomma: l’etichetta “natalizio” o “di Natale” avrebbe, in sostanza, origine solo dalla vulgata che vorrebbe questo bonus pronto per il mese di dicembre. Ipotesi che, tra l’altro, pare, allo stato attuale delle discussioni, poco realistica.
Bonus unico: come potrebbe funzionare?
Al di là, però, delle tempistiche, la proposta del bonus unico resta comunque interessante. Questo assegno universale, infatti, porterebbe al riordino e al potenziamento delle misure a sostegno dei figli a carico e, se diventasse una realtà, avrebbe senza dubbio il merito di colmare le lacune del sistema attuale di incentivi alla nascita e aiuti alle famiglie. Stando alla prima versione del disegno di legge, l’applicazione di questo beneficio potrebbe infatti spettare (in formula piena) ai nuclei familiare con un reddito ISEE pari, o inferiore, a 50mila euro annui mentre per le famiglie con ISEE entro i 70mila euro annui sarebbe comunque previsto seppur in forma ridotta (e, oltretutto, le soglie ISEE verrebbero innalzate di 5mila euro annui per ogni ulteriore figlio a carico e si prevederebbe un aggiornamento annuale automatico al tasso di inflazione delle soglie di reddito ISEE). L’importo dell’assegno, infine, dovrebbe essere compreso tra i 100 e i 200 euro.
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