Owen Wilson, Julia Roberts: sono “Wonder” contro il bullismo [VIDEO]
Nelle sale il 28 dicembre, Wonder è il film che vede Julia Roberts e Owen Wilson nei panni di due genitori di un bambino dal volto malformato in lotta contro il bullismo.
Se, come ha detto a Londra, alla presentazione mondiale di Wonder, il film diretto da Stephen Chbosky che interpreta al fianco di Owen Wilson, le basta un film all’anno, questo è di quelli che ha fatto di tutto per portare sul grande schermo. “Ho finito il libro, mi sono asciugata le lacrime e ho chiamato il mio agente”, ha spiegato Julia Roberts, 50 anni, 18 dei quali passati sul set, senza fermarsi mai, prima di diventare mamma di 3 figli insieme al marito Daniel Modere, direttore della fotografia premio Oscar e - finalmente - godersi “il diritto e il lusso di stare a casa se mi va”. Wonder, il libro scritto da R. J. Palacio (in Italia pubblicato da Giunti) l’aveva comprato per il primogenito. Poi però l’ha letto prima lei e cinque anni dopo ha fatto sì che diventasse un film.
Nelle sale il 28 dicembre, Wonder è la storia di August Pullman (Jacob Tremblay), Auggie per gli amici, un bambino dal volto sfigurato a causa della sindrome di Treacher-Collins, un bambino che dopo decine di operazioni, attorniato dal calore familiare, si ritrova a dover affrontare la scuola, i compagni, la cruda realtà. Il bullismo che investe i diversi. Il coraggio che ci vuole per affrontarlo, anzitutto in casa, dove la madre (Julia Roberts) lungi dal compiangerlo e compatirlo, mentre lo difende lo sprona. Wonder è un film “che fa venire voglia di essere persone migliori”, un film che "mi ha migliorato” confermano in coro Owen Wilson e Stephen Chbosky.
Un film che di questi tempi segnati dal bullismo va visto in famiglia per trarre - tutti, grandi e piccini -, ispirazione, per farsi toccare nel profondo, cogliendo l’invito “ad abbracciare più strette le persone cui vuoi bene, ad amare in modo più rumoroso, perché la vita scorre veloce. È un attimo”.
Quelli di Wonder “sono temi difficili - ha spiegato ancora Julia Robert - di cui parlo molto con i miei figli”. E anche se, lì per lì, i ragazzi hanno messo via il libro, poi “lo abbiamo letto insieme, in famiglia, e da queste letture sono nate discussioni importanti”. Ciò che l’attrice si augura succeda in tutte le case, che “il film possa intensificare il dialogo su questi argomenti e ricordare, a chi ne è vittima, di parlare e confidare i propri timori a un adulto. C’è sempre qualcuno che può mediare la situazione”. Perché “Wonder”, la meraviglia, deve essere il motore immobile della famiglia, della vita. Come ha sottolineato lei, la donna più bella del mondo secondo People (che l’ha decretato per la quinta volta), lei che la wonder la prova “Sempre, ogni giorno. È il modo in cui ho scelto di vivere la mia vita”.
Infine, la domanda indiscreta, irrinunciabile, sullo scandalo sessuale che ha travolto il produttore Harvey Weinstein. E la risposta, stizzita di Julia Roberts: “Perché chiedete a me? Perché non a lui?". Ancora, Wonder.
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