Angelina Jolie spia (per davvero) con Brad Pitt
Angelina Jolie propose al procuratore generale del tribunale dell’Aja una "trappola al miele" per catturare Joseph Kony, il signore della guerra ugandese. All'invito a cena avrebbe dovuto partecipare anche Brad Pitt.
Angelina Jolie e Brad Pitt: spie sul set (dove si sono conosciuti nei panni di Mr. & Mrs. Smith) e nella vita vera. L'idea di tendere una “trappola al miele” al signore della guerra ugandese era venuta a lei: lo avrebbe invitato a cena per poi consegnarlo alla giustizia della Corte Penale Internazionale. Luis Moreno Ocampo, il procuratore generale del tribunale dell’Aja, l'aveva accolta con entusiasmo, visto che Joseph Kony - il sanguinario guerrigliero a capo dell’Esercito di Resistenza del Signore, la milizia cristiana ugandese che si è macchiata di omicidi, stupri e arruolamento di bambini-soldato - era già sfuggito al mandato di cattura emesso nel 2005 per crimini di guerra. Alla fine non se ne fece nulla ma, come ha rivelato il Sunday Times dopo aver esaminato il carteggio email ottenuto da Mediapart, un sito investigativo francese, era tutto pronto e dopo la cena-trappola sarebbero dovute intervenire le truppe speciali americane.
“Adorerebbe arrestare Kony - scriveva Moreno Ocampo in una delle e-mail pubblicate dal tabloid -. Lei è pronta. Probabilmente andrà anche Brad”. Erano i tempi in cui i Brangelina erano ancora una coppia, prima del divorzio, dell'alcol di Brad e dei gossip e lei, moglie, attrice hollywoodiana ma soprattutto (in questo caso) ambasciatrice di buona volontà dell’Unhcr e sostenitrice del lavoro della Corte penale, rispose che il marito “ci sostiene. Discutiamo la logistica. Tanti baci”.
Anche se la trappola non è andata in scena, Ocampo vedeva per la Jolie un futuro nel tribunale e, non solo per incastrare Kony. “Vedo per lei un ruolo nell’aiutarci a costruire ponti col campo umanitario e con i cittadini impegnati in tutto il mondo”, scriveva, proponendole un ruolo da consulente. Incarico che Angelina interpretò come un onore: “Vorrei che tu potessi vedere il sorriso sul mio volto - gli rispondeva -. Tu rappresenti col tuo lavoro tutto ciò che io considero importante”. Chissà che cosa riserverà il futuro, di certo, ora che è stata smascherata, la trappola al miele al Signore Kony (che è ancora in libertà) potrà soltanto più andare in scena sul grande schermo.