Metodo Adamski: 10 regole per dimagrire
Stop a rinunce e diete. Per Adamski basta combinare i cibi giusti per stare bene dentro e fuori. Allora no a cappuccino e spaghetti al pomodoro.
Se l’intestino sta bene allora stiamo bene anche noi. È il principio che guida da oltre trent’anni la ricerca di Frank Laporte Adamski, naturopata, osteopata, heilpraktiker e ideatore di un regime alimentare che allontana qualsiasi dieta dimagrante perché non si incentra sul numero di calorie bensì sulla combinazione degli alimenti che ingeriamo tutti i giorni.
Secondo il dottor Adamski la pancia è il nostro secondo cervello e per vivere in forma e restare in linea è importante avere un tubo digerente pulito. Questo è possibile individuando un mix di cibi che ci fanno stare bene.
Il metodo, presentato sul sito ufficiale e nel libro La dieta Adamski. Obiettivo pancia piatta: come purificare l’intestino mangiando di tutto (Casa Editrice Vallardi), si struttura su tre aspetti: su un’educazione a mangiare correttamente, su un esercizio fisico costante e sul massaggio viscerale. Secondo Adamski, solo così è possibile allontanare quel senso di pesantezza e di malessere che accompagnano una digestione lenta, ma anche i disturbi dermatologici, di insonnia ed i dolori articolari spesso imputati allo stress e ad uno stile di vita sregolata.
L’attenzione, in particolare, è posta sul recupero e sulla regolarità della funzione intestinale in quanto l’intestino è un centro emozionale e organizzativo del nostro mondo interiore che raccoglie il 70% delle funzioni del sistema immunitario e dove la flora batterica svolge un ruolo di mediazione tra apparato digerente e sistema nervoso centrale. Se il cibo non scende bene e tutti i nutrienti non vengono assorbiti, il “tubo” allora si intasa e si creano situazioni di accumulo di tossine, alterazione sanguinea e rallentamento.
Il metodo Adamski non demonizza alcun alimento, facendo felice chi ha difficoltà a mettersi a dieta, ma separa i cibi a caduta veloce (trenta minuti per digerirli) dai cibi a caduta lenta (4-5 ore), detti anche cibi acidi e cibi non acidi che, se mescolati, causano l’aumento dei tempi di assimilazione. Un regime che non sembra poter nuocere ma che desta comunque qualche perplessità, difficile da “digerire” specialmente per noi italiani visto che vieta in maniera perentoria cappuccino, pane e marmellata, ma anche la pizza rossa e gli spaghetti al pomodoro. Se vi può consolare non vi resta che affogare i dispiaceri in un buon bicchiere di vino rosso, scampato alla mannaia del dottor Adamski.
Cibi acidi e non acidi
Al cuore del metodo Adamski c’è la separazione degli alimenti in due macro categorie: cibi acidi (a veloce digestione) contro cibi non acidi (a lenta digestione) e non vanno mai abbinati per evitare processi di fermentazione nel corso del tragitto digestivo causando gonfiore intestinale, reflusso gastrico e pesantezza. Nel primo gruppo troviamo: yogurt, miele, frutta, pomodori, melanzane, peperoni e zucca. Nel secondo: carboidrati, proteine (pesce, carne e latticini), verdura e frutta secca.
No alla colazione all'italiana
Amanti della colazione all’italiana? Scordatevi cappuccino e pane e marmellata. Secondo Adamski l’enzima presente nel latte, che ne permette la digestione, è distrutto dalla caffeina (e anche dalla teina) mentre il latte liscio non dà alcun problema escludendo casi di intolleranze specifiche. Anche l’irrinunciabile pane e marmellata non va bene, perché, sempre secondo il metodo, sono cibi che, se assunti insieme, possono richiedere fino a diciotto ore per attraversare il tubo digerente, rispetto alle quattro o cinque ore previste. Alternative? Caffè in purezza o yogurt e miele oppure pane con burro o crema di nocciole.
No pizza rossa e spaghetti al pomodoro
Già c’è chi storce il naso: ancora ancora il cappuccio ma la pasta al pomodoro e la pizza non si toccano! Invece sì, nostre care: per Adamski il pomodoro, che un cibo acido, è un condimento deleterio per la digestione dei carboidrati. Banditi quindi quasi tutti i piatti della tradizione mediterranea, chissà cosa direbbero le nostre vecchie nonne sagge… Adamski, invece, ammette la pasta al pesto, all’olio e alla carbonara. La pizza? Meglio solo bianca. Ma non ditelo a Napoli!
No al limone su carne e pesce
Volete star leggere con un petto di pollo o un filetto di pesce alla griglia? Ok, ma niente limone che, in quanto acido, non va assolutamente utilizzato per condire pesce, carne o verdura, altrimenti renderà il vostro piatto indigesto, sempre stando a quanto sostiene Adamski. Limone sì, invece, sulla frutta ma anche su pomodori, zucca, meloni e peperoni. Resta da chiedersi perché dovremmo mettere il limone sulla zucca o sui meloni…
Sì a frutta e verdura
Passiamo ai sì: la frutta, anche per Adamski, fa bene e va mangiata, soprattutto se di stagione. La sua alta digeribilità favorisce una pulizia profonda e rapida del tubo digerente, ma anche qui ci sono dei ma: non va mangiata né di mattina né nel primo pomeriggio ma solo dopo le 17.30, ovvero quando tutti gli altri alimenti del pranzo son stati digeriti. Sì anche alle verdure, in particolare le fibre ed in abbondanza per lo svuotamento e la pulizia delle pareti intestinali: broccoli, fagiolini, carote e spinaci ma, ricordate, lontano dagli alimenti acidi che li farebbero fermentare.
Sì all’olio d’oliva
Adamski si fa perdonare dopo aver cassato gli spaghetti al pomodoro e la pizza rossa, facendo l’occhiolino al mediterraneo olio di oliva che non va ridotto né per le dosi né tantomeno abolito, anzi va consumato abbondantemente, perché svolge una funzione lubrificante all’interno del tubo digerente. Quindi, d’ora in poi, spaghetti in bianco all’olio di oliva o il classico pane olio e sale. Non dimenticate però che l’olio di oliva va consumato crudo, perché cotto, per Adamski, è addirittura tossico.
Sì a vino rosso e cioccolato fondente
Sempre al capitolo felice dei “cibi ammessi” troviamo anche il vino: ad un buon calice non si dice mai di no (ma questo già lo sapevamo) ma è meglio se durante il pasto e se rosso perché la più alta concentrazione di tannino facilita la digestione. È un sì anche per il cioccolato che ci rende più felici. La scelta però deve ricadere sul fondente, per la disperazione degli amanti del cioccolato al latte. In entrambi i casi Adamski, ma anche noi, consiglia la moderazione.
L'attività sportiva è fondamentale
Per un benessere completo del nostro organismo il metodo Adamski prevede che ad un’alimentazione specifica che separa cibi acidi da cibi non acidi si accompagni un esercizio fisico costante. Sì quindi a tutte le attività sportive e ad una vita dinamica. Il movimento, infatti, rende più profonda la respirazione sollecitando il diaframma che, agendo come un pistone, velocizza, di conseguenza, il transito nel tubo digerente e la digestione.
L'importanza del massaggio viscerale
Dopo l’alimentazione e l’attività fisica, ecco il terzo e ultimo ma non meno importante precetto del dottor Adamski: il massaggio viscerale, ovvero una manipolazione dolce del ventre, manuale e naturale che facilita la disintossicazione e allontana lo stress. Con il massaggio viscerale si migliora la funzionalità dell’intestino e, aspetto non di poco conto, a snellire il girovita. Secondo gli studi trentennali del dottor Adamski le pressioni più o meno forti su determinati punti dell’addome servono a sbloccare il duodeno, uno dei tre segmenti dell'intestino tenue.