Frasi per una figlia: la lettera commovente di una madre

La scrittrice Silvestra Sorbera, alla vigilia della presentazione del nuovo libro "Diario per mio figlio", ha scritto per il Magazine delle Donne una lettera alla figlia non ancora nata. Frasi commoventi immaginando una risposta agli auguri per la festa della mamma.

 

Frasi per una figlia immaginate per il Magazine delle Donne dalla scrittrice Silvestra Sorbera in occasione della Festa della Mamma. "Rispettati" scrive l'autrice a una bambina non ancora nata. © olegdudko/123rf

 

"Piccoletta, non sei ancora nata, in realtà sei solo nella mia testa, mi piace pensare che un giorno potresti essere qui con noi, a scartare i regali sotto l’albero, a rompere le uova di Pasqua, a litigare con tuo fratello per il lettone. Se tu fossi qui con me ti direi che devi essere felice, ti educherei alla felicità" inizia così la commovente lettera per una figlia scritta, per il Magazine delle Donne, dalla scrittrice siciliana Silvestra Sorbera che, classe 1983 e ormai torinese d'adozione,  ha già al suo attivo un lungo curriculum letterario e presenterà, il prossimo 6 maggio (a Torino in corso Svizzera 41 dalle 17 in poi), il suo nuovo lavoro Diario per un figlio.

In vista della Festa della Mamma le abbiamo chiesto di immaginare una missiva destinata alla bimba che ancora, per ora, non c'è. E lei ci ha risposto con una serie di frasi per una figlia che, incastrate con la perizia e la maestria di chi per lavoro ha scelto le parole, rivelano i sentimenti più profondi di chi, per passione, ha scelto di fare la mamma. Di chi c'è già e di chi (forse, un giorno), arriverà.

 

Frasi mamma e figlia: tra complicità e lotte ogni giorno

"Vorrei - continua la scrittrice - che tu capissi che, nonostante tutte le battaglie che altre donne prima di te hanno compiuto, nonostante tutti i sacrifici che altre hanno fatto anche per te, tu non devi smettere di lottare. Perché? Perché non è ancora finita, perché purtroppo dovrai dimostrare ogni giorno quanto vali, ogni giorno dovrai dimostrate e lottare per ottenere quello che ti spetta di diritto. Io voglio che tu, come tuo fratello siate liberi; liberi di pensare, di esprimervi, voglio che tu sia libera di mettere una gonna, una tacco, il rossetto acceso e andare in discoteca fregandotene degli scia di commenti alle tue spalle, la tua dignità non si misura dalla lunghezza della gonna. Voglio che  tu sia libera di mettere i jeans, le converse e gli occhiali da sole come se fossero un cerchietto tra i capelli e andare in giro per la città fregandotene se gli altri ti credano un maschiaccio, la tua dignità non si misura dalla scarpe che indossi. Voglio che tu impari che dentro una gonna o dentro un pantalone la tua femminilità, il tuo essere, il tuo coraggio, la tua forza, il tuo entusiasmo, non cambiano, non devi permettere a nessuno di farti credere il contrario, tu sei tu, dentro qualsiasi vestito, non misurare te stessa seguendo l’indice di gradimento maschile, gli uomini passano, quello che sei, quello che sei diventata, no. Non permettere a nessuno di cambiarti e non cambiare per nessuno. Chi ti ama non ti cambia, ti accetta per quello che sei, con i chili in più, con quelli in meno, con un brutto carattere, con il sorriso, con le lacrime, con le passioni".

"Voglio che tu sia felice anche quando tutto va per il verso sbagliato, è difficile, a volte puoi guardare le situazioni da tutte le angolazioni e non trovare niente di buono ma, se guardi bene, qualcosa di buono c’è, nonostante le bruttezze, nonostante le tristezze. Permetti a te stesse di far uscire le lacrime, sai lo dico sempre a tuo fratello che tutti vorrebbero più “maschio”, piangere fa bene, non è segno di debolezza, le lacrime ti aiutano a ricominciare, a spegnere quel fuoco di dolore che hai dentro, permetti a te stessa di avere paura perché la vita a volte fa paura, permetti a te stessa il coraggio di chiedere aiuto, permetti agli altri di entrare nella tua vita e sorridi sempre, accetta i fallimenti, fanno parte della vita ma ricordati che puoi fare tutto. Non c’è niente che tu non possa fare, impegnati, in qualsiasi cosa tu faccia, mettici l’anima e se poi va male non preoccuparti, ti resterà la consapevolezza di aver fatto del tuo meglio. Io sarò li con te ad applaudirti anche quando arriverai all’ultimo posto perché non vedo l’ultimo posto, vedo la fatica che c’è dietro e sono orgogliosa".

"Rispettati, rispetta il tuo corpo, fai l’amore se vuoi, fai sesso se vuoi, ma rispettati, non dire di si solo per accettare un compromesso, solo per un clichè, ragiona con la tua testa e con il tuo cuore. Ricordati di usarli entrambi, non scegliere decidendo solo con uno di questi organi, ascoltali tutti e due, non ti tradiranno, ascolta il tuo istinto, scegli quello che ti sembra più giusto sapendo che a spesso ci vuole più forza a dire no, e credimi, non è una scelta da codardi, ricordati che le scelte irreversibili di questa vita sono poche e che puoi sempre tornare indietro, se lo vorrai. Ricordati che puoi sempre venire da me, se lo vorrai, non ti giudicherò, ti aiuterò, per quello che posso, una soluzione si trova sempre. Ricordati che verrai giudicata per i tuoi gesti, che verrai fischiata per strada, che verrai corteggiata e amata, soffrirai per amore e farai soffrire, piangerai di dolore e di felicità e volte piangerai per entrambe le cose contemporaneamente. Diventa la donna che desideri essere, segui i tuoi obiettivi, non importa quanto ci vorrà a raggiungerli, ce la farai, lo so perché sei mia figlia. Sorridi, anche quando tutto è nero e trova la forza di andare avanti dentro di te".

E con un sorriso, Silvestra, saluta questa figlia non ancora nata con la firma più semplice e più potente del mondo, "Mamma".

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