Antonia Klugmann: la ricetta della prima donna giudice a MasterChef
Antonia Klugmann sostituirà Carlo Cracco nella settima edizione di MasterChef: 37 anni e una carriera fulminante, è la prima chef donna nella cucina più famosa d'Italia.
#AntoniaKlugmann è il nostro nuovo giudice!
— MasterChef Italia (@MasterChef_it) April 19, 2017
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Antonia Klugmann prende il posto di Carlo Cracco. È una piccola, grande rivoluzione quella che porterà nella cucina di MasterChef il talento e il giudizio della prima chef donna al fianco dei giudici Bruno Barbieri, Joe Bastianich e Antonino Cannavacciuolo. Una donna che ha molto da insegnare agli aspiranti cuochi perché la ricetta che l’ha portata al successo è fatta di tenacia, fatica e umiltà; un impasto che modella da quando ha iniziato la sua gavetta, in una buffetteria di Trieste, come cameriera e lavapiatti.
Donna chef dell’anno per la Guida dei Ristoranti dell’Espresso 2017, Antonia è nata a Trieste 37 anni fa e ha inseguito la cucina con la tenacia di chi la ama senza scusanti. Non è stato facile perché, come per i concorrenti del cooking show, anche il suo destino sembrava portarla altrove: diplomata al liceo classico, figlia del cardiologo Silvio Klugmann - attuale primario al Niguarda di Milano -, e di una docente di farmacologia all’Università di Trieste, Antonia s’immaginava donna di legge. Tanto che quando lascia la facoltà di Giurisprudenza dopo aver sostenuto diversi esami per trasformare il suo hobby (ereditato dal nonno materno) in una professione, i genitori strabuzzano gli occhi.
Tuttavia fanno in fretta a ricredersi perché la loro figlia è un talento naturale: s’iscrive alla scuola Altopalato, va a lavorare nell’Harry's Grill di Trieste e infila un successo dopo l’altro, tra cui il titolo di chef esordiente 2009-2010 a La prova del cuoco di Antonella Clerici. Non si ferma mai, Antonia, nemmeno quando un incidente la costringe a letto per più di un anno. Anzi, “La voglia di cucinare mi ha spinto a essere forte e soprattutto l’orto mi ha aiutato a trovare serenità” ha raccontato in merito, introducendo uno dei capisaldi delle sue ricette: il legame con il territorio, con le materie prime di qualità. Il tutto sapientemente guarnito della creatività e dal metodo che contraddistingue chi vuole arrivare lontano.
Perfeziona l’arte culinaria in Valpolicella, dallo chef Barbieri, a Pieve d’Alpago dalla famiglia De Prà e poi sul campo, lavorando al fianco dello chef del Venissa, lo stellato sull’isola veneziana di Mazzorbo a Venezia. Nel frattempo si guarda in giro e a soli 26 anni apre l’Antico Foledor conte Lovaria, il suo primo ristorante a Pavia di Udine. Poi, nel 2014, prende il volo: con la collaborazione di Romano De Feo, il suo compagno, apre L’argine, a Vencò, in provincia di Gorizia, e la prima stella Michelin arriva quasi subito.
Da allora Antonia fa notizia per le sue ricette aggrappate un po’ alla tradizione, un po’ all’innovazione, senza eccessi: dal risotto burro e salvia agli spinaci con grappa e ginepro ai cannelloni alle cime di rapa e baccalà, passando per la coda con le verdure, la Klugmann fa parlare i piatti (e l’impiattamento, di cui è maniaca). Ora saranno i piatti a farla parlare, quelli preparati dagli aspiranti cuochi che, come lei, un giorno hanno deciso di assecondare il loro sogno e provarci.