Assegno per figli a carico: in arrivo il bonus universale
Dopo l'incontro di Renzi a Torino si torna a discutere dell'assegno universale che sarà al centro dei lavori della commissione Finanze. L'assegno per figli a carico sarà finalmente realtà?
Matteo Renzi dall'incontro al Lingotto di Torino punta i riflettori sull'assegno per figli a carico: il disegno di legge delega, dopo una permanenza di ben due anni nei cassetti di Palazzo Madama, sarà quindi al centro dei lavori della commissione Finanze a partire dal 16 di marzo.
Ora le possibilità che si profilano all'orizzonte per il cosiddetto assegno universale sono principalmente due: da un lato, infatti, il "rischio" è che, date le tempistiche necessarie al secondo passaggio alla Camera e al varo dei decreti attuativi del governo, il disegno di legge entri nel programma democratico alle prossime elezioni, dall'altro lato - anche se meno probabile - resta invece aperta la possibilità che il ddl venga assorbito dalla prossima Legge di Stabilità (nel caso questa abbia la firma del governo Gentiloni). Al di là degli scenari possibili, però, è importante capire che cosa prevede questo testo che ha come primo firmatario Stefano Lepri.
Assegno universale: requisiti e ISEE
In sostanza il testo sembra piuttosto semplice. L'assegno universale avrebbe, in realtà, una valenza semi-universale cioè non comporterebbe discriminazioni di reddito se non a partire da un ISEE superiore ai 50mila euro annui e riguarderebbe - in misura piena - tutte le famiglie che, invece, contano su un reddito ISEE fino a un massimo di 30mila euro. In effetti, però, il testo andrebbe incontro a molte più famiglie (prevedendo contributi che, seppur in misura ridotta, dovrebbero interessare i nuclei con un reddito ISEE anche tra i 30 e i 50mila euro) soprattutto quelle numerose grazie all'aumento previsto di 5mila euro annui - sulla soglia limite per accedere al contributo - per ogni figlio a carico. In media, così, per ogni bambino (sin dal settimo mese di gravidanza e fino a giovani entro i 26 anni con un reddito destinato a passare dagli attuali 2800 euro annui ai previsti 5000 euro annui) la famiglia con figli a carico riceverebbe - al di sotto dei 30mila euro ISEE - un contributo pari a 200 euro mensili per i primi tre anni di vita del bambino, di 150 euro ogni mese tra i 3 e i 18 anni e poi di 100 euro per i ragazzi tra i 18 e i 26 anni che risultassero ancora a carico dei genitori.
Abolizione dei bonus attuali: come funzionerà?
La misura, che dovrebbe interessare anche coloro che percepiscono un reddito annuo inferiore a 8mila euro e i lavoratori autonomi, costerà circa 23 miliardi ma, di questi, 16 dovrebbero provenire dall'abolizione dei bonus attuali (eccezion fatta per quelli a carico di categorie particolarmente sfavorite) fatta salva, comunque, la clausola secondo la quale nessuna delle famiglie interessate dall'assegno potrà ricevere un assegno inferiore alla somma dei contributi (assegni, bonus, eccetera) ai quali aveva diritto in precedenza.
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