Cambio vita: un anno per riuscirci con le ricette di Julie
Julie Maggi, autrice di "Un anno per cambiare la tua vita", dispensa consigli per trovare (o invertire) la rotta. Un'autobiografia di ricette per cambiare vita con i giusti ingredienti.
Trentatré anni, pugliese di nascita, una casa a Londra, una laurea all’Accademia delle Belle Arti di Torino, una collezione di esperienze professionali in giro per il mondo, qualche chilo di troppo e una convivenza di quattro anni fallita da un giorno all’altro: ecco gli ingredienti con cui Julie Maggi ha cucinato le ricette di Un anno per cambiare la tua vita, il libro in vendita su Amazon che dispensa consigli agli adolescenti al bivio e ai 30enni in crisi e lo fa non solo con le parole ma anche con le immagini. Perché “le illustrazioni sono più efficaci delle parole, come quando vedi una faccia e non ti ricordi il nome ma sai perfettamente chi hai davanti”, spiega lei, divertita.
Lei che nel suo libro parla “di amore, di dipendenza, di indipendenza, di sincerità con se stessi”. Lei che dopo essere passata attraverso “momenti drammatici” e dopo un Cammino di Santiago alla ricerca di sé, ha messo la sua catarsi nero su bianco, “per condividerla e magari riuscire anche ad aiutare qualcuno”. Soprattutto ora, che sulla copertina c'è il suo nome: “In un primo tempo avevo scelto uno pseudonimo - spiega -, poi ho capito che metterci la faccia è il primo presupposto per essere credibile e, soprattutto, per rendere credibile che cambiare la propria vita è fattibile.
Qual è la ricetta delle ricette?
"È quella che si ripete dalla notte dei tempi ma applicata con ironia alla vita moderna: prendersi cura del proprio corpo, della propria anima e della propria mente. Tradotto: evitare modelli estetici irraggiungibili, guardarsi dentro, darsi degli obiettivi e sviluppare il potenziale per raggiungerli".
Perché un anno per cambiare vita?
"Perché anche se sembra un periodo molto lungo è il minimo per riuscire a vedere i risultati dei cambiamenti messi in atto: che si tratti di cambiare lavoro, amicizie, compagni o abitudini, solo i risultati danno dal forza per mantenere i propositi".
La ricetta per accettarsi fisicamente?
"Fare sport, anzitutto: solo lo sport riesce a dare quella disciplina che poi permette di gestire meglio tutti gli ambiti della vita. Si inizia a piccole dosi, io consiglio 15 minuti di corsa al giorno, un impegno minimo che però può innestare una piccola rivoluzione".
La ricetta per realizzarsi professionalmente?
"Pazienza, sacrifici e voglia di fare. E una buona comunicazione con i genitori che, spesso, indirizzano i figli verso professioni a loro dire più sicure: il fatto è che oggi non c’è nulla di sicuro e solo assecondando le proprie attitudini si ha la forza per sopportare anche i periodi più difficili. Ecco perché ai giovani dico: informatevi, fate domande, cercate risposte e confrontatevi con i vostri genitori che, vedendovi così motivati, non potranno che appoggiarvi. Inoltre, non bisogna essere spaventati all’idea di fare altro per un determinato periodo di tempo e bisogna saper tagliare i rami secchi che costano tempo e denaro".
La ricetta in amore?
"Parlare chiaro e parlare subito anche se si rischia la crisi e il litigio: è importante sapere fin da subito (e possibilmente prima di innamorarsi) chi si ha di fronte e che cosa vuole dalla relazione. Amare significa prendersi cura ma in senso buono, ecco perché è necessario sapere che alcuni aspetti dell’altro non si possono cambiare, altrimenti poi ci si ritrova a dover curare due persone: il partner e se stessi".
La ricetta nelle relazioni?
"Premetto: ripulire le amicizie che avrebbero dovuto sostenermi è stata la cosa più dolorosa. A tutti consiglio di chiedersi sempre se chi si ha davanti preferisce dire ciò che pensa in faccia, magari rischiando anche il litigio, o girarsi dall’altra parte per il quieto vivere. Gli amici veri appartengono alla prima categoria".
Alla fine hai cambiato vita?
"L’ho rivoluzionata: ho un nuovo compagno, sono felice a Londra, faccio quello che mi piace e mi mantengo. Certo, c’è voluto più di un anno, forse due, ma con il senno di poi, se qualcuno mi avesse dato i giusti consigli, ci avrei messo meno”. Insomma, aiutatevi che Julie vi aiuta.