Alito cattivo bambini: le cause più comuni

L’alito cattivo nei bambini è un disagio molto più comune di quanto non si creda ed è causato, nella maggior parte dei casi, da una scorretta igiene orale. Quando i piccoli di casa non riescono ancora a lavarsi i denti in maniera adeguata, infatti, è possibile che alcuni residui di cibo restino nel cavo orale e che questi, alterandosi con il passare del tempo, emettano cattivi odori. Come intervenire, in questo caso? Il compito dei genitori è, ovviamente, quello di insegnare ai piccoli a lavarsi i denti correttamente ma il loro secondo obbligo è quello di controllare regolarmente la cavità orale dei più piccoli. 

Ma al di là delle problematiche legate a una scorretta igiene orale sono altre le cause che possono portare all’alitosi nei bambini. Per esempio, proprio come succede agli adulti, l’alito cattivo al mattino è causato dal digiuno notturno e dalla scarsa produzione salivare durante le ore di riposo e, per questo, non deve spaventare ma, se si presenta con grande frequenza, può essere legato a un’alimentazione errata che comprenda, per esempio, una quantità eccessiva di grassi che determinano problemi nella digestione. Per intervenire, in questi casi, è consigliabile rivedere la dieta eliminando, specialmente nella fascia serale, cioccolato, biscotti e patatine fritte. Attenzione: anche un consumo eccessivo di latte e formaggi alla sera può portare come conseguenza un alito cattivo al risveglio. 

In tutti i casi visti finora è sufficiente modificare alcune abitudini nell’igiene o nella dieta per combattere l’alito cattivo nei bambini. Esiste, però, anche un caso nel quale è indispensabile una visita pediatrica: l’alitosi, infatti, può essere causata anche da un’infiammazione alle vie respiratorie che ha come conseguenza un ristagno di muco responsabile dell’odore cattivo e deve essere curata con frequenti lavaggi nasali, aerosol ed eventualmente con una cura farmacologica che deve essere prescritta dal medico di fiducia.